I PRECARI DELLA SCUOLA...FINITI IN MEZZO AI ''RIFIUTI''
Data: Luned́, 21 settembre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


In Italia la gestione dei rifiuti è disciplinata in via principale dal  dlgs 5 febbraio 1997, n. 22, vera e propria legge quadro del settore emanata in attuazione delle direttive europee 91/156/Cee (sui rifiuti), 91/689/Cee (sui rifiuti pericolosi) e 94/62/Cee (sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio).
Il Decreto (meglio noto come  Decreto Ronchi), entrato in vigore nel marzo del 1997, ha assunto nel corso del tempo, a causa dell’intervento di numerosi e successivi provvedimenti, la natura di un sistema normativo complesso e articolato.
La finalità principe della legislazione è quella di ridurre la produzione di rifiuti e di incentivarne il recupero ed il riciclaggio, garantendo un elevato grado di protezione della salute dell'uomo e dell'ambiente.
La disciplina prevede, tra le altre cose, una serie di obblighi a carico dei produttori e detentori di rifiuti e dei soggetti che esercitano attività professionali attinenti ai rifiuti.
Beh, che c’entra tutto questo bel discorsetto sui rifiuti con i precari della scuola? C’entra, c’entra. Perchè, chissà perchè, e scusate il gioco di parole, i precari della scuola…sono finiti in mezzo ai rifiuti. Già. Non è stato loro dedicato, come ci si sarebbe aspettato, vista la gravità del problema, un decreto ad hoc, ma il provvedimento che, in qualche modo, li “salva”,  è stato inserito in un decreto con particolare attenzione al problema ambientale, appunto il decreto Ronchi, seppur con la lodevole intenzione di fare iniziare subito l’iter parlamentare.
Resta la domanda: ma che c’entra la scuola con i rifiuti? Niente. O forse, malignamente, potremmo pensare di sì.
Perchè i precari della scuola, vista la farraginosità del provvedimento e le critiche allo stesso provenienti da più parti, sono davvero finiti nell’immondizia. Di nome e di fatto.


SILVANA LA PORTA






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