Il gruppo dei ''pinguini '' nel campus di Microsoft
Data: Luned́, 14 settembre 2009 ore 20:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


All’interno del campus Microsoft di Redmond opera in modalità che potremmo definire embedded un piccolo , ma agguerrito gruppo di lavoro che ha tra i suoi compiti , oltre allo sviluppo di software di integrazione di componenti Microsoft con Linux e altri progetti open , anche quello di sviluppare le relazioni con le diverse comunità open source che operano nel mondo. Direttore del Program management preso il Microsoft Open Source Technology Center è Hank Janssen , una lunga esperienza nel mondo dello sviluppo del software in ambiente Unix e Linux anche nell’ambito delle applicazioni per le telecomunicazioni.
Janssen è da poco reduce da un incontro che definisce molto positivo con la comunità europea di quanti operano in ambito Php per presentare il lavoro del suo team a supporto di Php 5.3 in ambiente Windows Server , che ora gira anche su Windows oltre che su altre piattaforme. Janssen , che rifiuta di inquadrare la sua attività con il termine di evangelist del mondo open source all’interno di Microsoft o viceversa di Windows nel mondo open, era di passaggio in Italia per una tappa del suo tour europeo e ha accettato di incontrare Eweekeurope.it .

L’esordio riguarda una precisazione che ritorna spesso nella conversazione : “ il mondo open source non si esaurisce in Linux , ma è composto da diverse comunità di sviluppatori che operano su diversi ambienti , da Samba ad Apache, e spesso non comunicano non solo con Microsoft , ma neppure tra loro. La comunità Apache è diversa da quella Linux. ” Anche la comunità italiana open source non è molto diversa da quella del resto dell’Europa , con persone che parlano tra loro e altre che restano focalizzate sul progetto di lavoro per cui operano .
Il punto di vista di Janssen – per certi versi anche il progetto di lavoro del suo gruppo a lungo termine - è che la convergenza del software aperto e quello di Microsoft ( che definisce con una certa riluttanza come proprietario) deve avere come scopo quello di dare all’utenza applicazioni e modalità nuove di lavorare : “ La maggior parte delle persone non pensa se sta lavorando in ambiente Windows o Linux, se usa Php o altro quando va su un sito Internet. Il mio gruppo è impegnato a collaborare con le comunità open source , perché entrambi lavoriamo nell’interesse degli utenti”.
Ancora una volta il messaggio punta sulle partnership : “ Microsoft deve essere focalizzata sulle partnership verso la comunità open source e lavorare con loro” . Ogni comunità ha esigenze diverse che vanno accettate. Janssen , che in Microsoft ha il compito anche di tenere aggiornato Bill Gates sulle ultime novità delle distribuzioni delle diverse piattaforme open ( quella che in Microsoft spesso chiamano “ l’altra faccia della luna”), ricorda che molti utenti usano piattaforme Exchange, Sql Server oppure Office in modo diretto su Windows, ma anche in modo indiretto e “ molti prodotti del mondo open possono migliorare con l’integrazione delle tecnologie Microsoft: il nuovo Php su Windows è un esempio”.

Il discorso cade sulla recente cessione di 20 mila righe di codice Linux alla comunità Linux Kernel. Il codice non si riduce alla semplice inclusione di tre driver di periferica , ma consente anche la virtualizzazione su Hyper-V ( l’hypervisor di Microsoft contenuto in Windows Server 2008) di qualsiasi versione del sistema operativo Linux. La giusta prospettiva per Microsoft vi legge l’impegno a garantire l’interoperabilità tra le proprie tecnologie e quelle open per offrire ai clienti la massima libertà di scelta.
Janssen rivela che Greg Kroah-Hartma, Novell Fellow che contribuisce con un ruolo chiave al Linux Driver Project, ha fornito consulenza e feedback preziosi al suo Open Source Technology Center contribuendo all’introduzione del codice in modo accettabile all’interno dei processi della comunità per il kernel di Linux. “ E’ chiaro - conclude Janssen - che se si vuole cedere valore ai clienti bisogna prendere atto che è estremamente difficile trovare aziende che usano solo Unix, o Windows o Linux. Noi stiamo ascoltando i nostri clienti e per questo vogliamo lavorare a integrazione e interoperabilità”.

A questo proposito in Microsoft ricordano che nello sviluppo del software i diversi team aziendali che lavorano sui prodotti chiave, da Office a Server a Exchange, devono seguire specifiche pubblicate nell’Open Specification Promise .(da eweekeurope.it)

Giulio Ferrari







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