''I PASTORI'' di GABRIELE D'ANNUNZIO
Data: Sabato, 12 settembre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I PASTORI


 Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
 Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
 lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
 scendono all'Adriatico selvaggio
 che verde è come i pascoli dei monti.

 Han bevuto profondamente ai fonti
 alpestri, che sapor d'acqua natía
 rimanga ne' cuori esuli a conforto,
 che lungo illuda la lor sete in via.
 Rinnovato hanno verga d'avellano.

 E vanno pel tratturo antico al piano,
 quasi per un erbal fiume silente,
 su le vestigia degli antichi padri.
 O voce di colui che primamente
 conosce il tremolar della marina!

 Ora lungh'esso il litoral cammina
 la greggia. Senza mutamento è l'aria.
 il sole imbionda sì la viva lana
 che quasi dalla sabbia non divaria.
 Isciacquío, calpestío, dolci romori.

 Ah perché non son io cò miei pastori?





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