Il '68 raccontato da Michele Placido
Data: Mercoledì, 09 settembre 2009 ore 22:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Sono arrivati i primi applausi del film che vede nel cast anche Riccardo Scamarcio, Silvio Orlando e Laura Morante. Il regista: "Dedico il film al direttore dell' Avvenire". E poi esplode contro giornalista che gli chiede della produzione: "Non so neanche chi è Berlusconi"

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Michele Placido a Venezia Venezia , 9 settembre 2009 - Dopo il “Clooney-day”, con il divo che ha divertito sul grande schermo e ha mandato in delirio i fan sfilando sul red carpet con Elisabetta Canalis, oggi alla 66esima Mostra del Cinema di Venezia è protagonista un altro film italiano in concorso. E' già stato visto dalla stampa “Il grande sogno” di Michele Placido, ma gli applausi sono scrosciati soprattutto nella seconda proiezione, mentre la prima ha suscitato anche perlessità. Nel cast Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero, Laura Morante e Silvio Orlando. Il film è ambientato in Italia nel 1968, quando i giovani sognavano di cambiare il mondo, le regole venivano infrante, l’amore era libero e tutto sembrava possibile. Il protagonista è Nicola, un poliziotto pugliese con il sogno di recitare che si ritrova a dover fare l’infiltrato nel mondo studentesco in fermento. 
 

Tanta politica, dunque, nell'ultima creatura di Placido, che  durante la conferenza stampa ha commentato: "Vorrei dedicare ‘Il grande sogno’ al direttore dell’Avvenire che ha ancora lo spirito del ‘68”. Il regista ha poi aggiunto, sempre prendendo spunto dal caso Boffo: “Non ce la faccio a non stare immerso nella politica, nel privato dovrei fare tanto, ma poi penso che devo farlo col mio lavoro. Mi piacerebbe fare un gioco con voi per dire chi è ancora del `68". 

 

Tutto l'incontro con la stampa si è rivelato poi piuttosto acceso, soprattutto dopo la domanda di una giornalista straniera che ha chiesto al regista come mai, pur proclamandosi uomo di sinistra, ha fatto il film con Medusa, casa di produzione di proprietà della famiglia Berlusconi. "Non so neanche chi è Berlusconi, e non lo voto", è espoloso Placido, che ha aggiunto: "Ma con chi li devo fare io i film? Ragionando così bisognerebbe censurare tutti i film italiani presentati in questa Mostra. La sua è una domanda stupida. Gli americani e gli inglesi che vi piacciono tanto invadono paesi, fanno guerre e poi fanno film sulle guerre per far vedere che sono buoni".

 


Anche Riccardo Scamarcio
, protagonista maschile del film, è intervenuto confessando di essere stato letteralmente conquistato dal candore del suo ruolo. Il fascinoso attore puglise che interpreta Michele Placido in versione giovanile, poliziotto e allievo dell’Accademia d’Arte drammatica, ha raccontato: “Nel mio caso la formazione prima di cominciare il film non prevedeva una grande conoscenza politica di quell’epoca, non era così indispensabile proprio perché il mio personaggio aveva bisogno di candore e semplice curiosità ed e’ molto autobiografico”. “ Alcune aspetti - ha proseguito Scamarcio - sono parte dei ricordi di Michele di quegli anni. Avevo a fianco a me la persona migliore per guidarmi. La cosa che mi ha molto colpito del Sessantotto è emersa quando ho girato la scena in cui Nicola cerca di rubare un bacio a Laura e Michele mi ha detto che all’epoca non era così semplice baciare una ragazza. Mi ha rimandato a un mondo che fa molta tenerezza e non c’è più".

da www.quotidiano.net







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