SCUOLA: DA CDM OK A NORMA PRECARI
Data: Mercoledì, 09 settembre 2009 ore 20:30:17 CEST
Argomento: Comunicati


Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi una norma che consente di tutelare gli insegnanti precari. La norma verrà inserita nel decreto legge Ronchi (su questioni ambientali) e interesserà una platea di 12-13 mila docenti che fino allo scorso anno hanno avuto supplenze annuali.

Coloro che hanno diritto all'indennità di disoccupazione - ha spiegato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, in una conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri - potranno avere una via preferenziale per rimanere all'interno della scuola, attraverso le supplenze brevi, e potranno essere coinvolti in progetti educativi: contro la dispersione scolastica, il sostegno ai soggetti più deboli, o per l'orientamento. Sarà, inoltre, possibile siglare accordi con le Regioni che potranno partecipare anche in maniera finanziaria all'attuazione di questi progetti. Il progetto sarà valido soltanto per quest'anno. "Per il prossimo prevediamo - ha assicurato il ministro - che questo tipo di problemi non ci sia più".

"Abbiamo raggiunto un obiettivo importante che anche i sindacati attendevano con ansia": così il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha commentato l'ok dato oggi dal consiglio dei ministri alla norma sui precari che è stata inserita nel cosiddetto decreto Ronchi iniziando da subito l'iter parlamentare. "Il Governo - ha detto il ministro - ha mantenuto un impegno preciso nei confronti degli insegnanti precari. Abbiamo ottenuto un risultato davvero significativo e ci abbiamo molto lavorato. E' il frutto dell'impegno di tutti e un punto di orgoglio per questo Governo". Il ministro, riferendosi quindi alla platea dei soggetti interessati, ha ricordato che la Finanziaria prevedeva un taglio di 43.000 posti; 30.000 - ha precisato - si sono però liberati con i pensionamenti e dunque il numero effettivo si aggira tra i 12 e i 13 mila.

Non tutti i precari hanno però accolto con favore il varo del provvedimento. Un gruppo di loro ha organizzato un sit-in di protesta a Roma sotto il palazzo in cui era in corso una riunione degli assessori regionali all'Istruzione proprio per discutere di questi temi. "Se le Regioni - hanno spiegato - dicono sì ai contratti di disponibilità avallando la politica di tagli del ministro Gelmini, la scuola pubblica non avrà alcun vantaggio". Un no deciso anche dalla Rdb-Cub, che prosegue il suo "assedio" al ministero dell'Istruzione "per affermare il diritto dei lavoratori alla dignità di un lavoro stabile, unica garanzia per una scuola degna di questo nome". E mentre a Palermo è continuata la protesta di centinaia di precari, i Comitati degli insegnanti precari hanno fatto notare che i cosiddetti contratti di disponibilità "non risolvono l'emergenza istruzione del Paese, ma sono un palliativo che favorisce, solo per i prossimi 8 o 12 mesi, il parziale mantenimento del reddito di alcuni precari".

Scettiche anche le Regioni, o almeno parte di esse. "Tutta questa partita - ha spiegato Alessandra Tibaldi, assessore al Lavoro del Lazio, regione che coordina la Conferenza delle Regioni in materia di lavoro, formazione e istruzione - va riportata a livello di presidenti delle Regioni: la nostra richiesta è che venga ricondotta alla conferenza Stato-Regioni, perché va affrontata in un'ottica nazionale". Sul fronte sindacale, pareri diversi. Lo Snals ha accolto con plauso la soluzione adottata, che "rappresenta un sistema di protezione sociale a favore di persone che per anni hanno lavorato con dedizione per il buon funzionamento della scuola". La Uil invita a far presto, perché "dal primo settembre migliaia di persone sono già senza lavoro e senza stipendio". La Flc-Cgil, invece, ha parlato di "tanto fumo e nessuna novità". Critico anche il Pd: "Decreto inutile e inspiegabile" ha commentato l'ex ministro Giuseppe Fioroni"; una "indegna presa in giro" ha aggiunto la collega di partito Mariangela Bastico. "Mi rendo perfettamente conto - ha assicurato nel pomeriggio il ministro Gelmini - di quanto sia grave la situazione che abbiamo davanti, ma proprio per questo la politica dovrebbe in maniera bipartisan offrire delle soluzioni e non cavalcare il disagio sociale".

CGIL: IN DECRETO TANTO FUMO MA NO NOVITA'
"Nel decreto salva precari: ancora tanto fumo e nessuna novità". Lo afferma Domenico Pantaleo, segretario generale di Flc Cgil. "Il Consiglio dei Ministri ha inserito nel Decreto Ronchi una norma attraverso la quale dovrebbero attivarsi i cosiddetti contratti di disponibilità per i lavoratori precari della Scuola. Dalle prime anticipazioni, non essendo ancora disponibile il testo, è chiaro che il Governo non ha accolto nessuna delle richieste sindacali e persevera in una proposta fumosa, insufficiente e iniqua. Dalle parole del ministro Gelmini - ha aggiunto Pantaleo - non risulta chiaro quali siano i destinatari di tale provvedimento ed in particolare è preoccupante il silenzio sul personale Ata". "Ribadiamo la nostra posizione: non accetteremo soluzioni pasticciate e parziali. Abbiamo chiesto al Governo un piano straordinario con risorse aggiuntive, l'abolizione dei tagli e un piano certo di immissioni in ruolo per docenti e Ata. Per questo - ha concluso domani mattina manifesteremo davanti al ministero: sarà in campo con tutte le proprie strutture per sostenere il diritto al lavoro per tutti i precari".

COBAS, SCIOPERO GENERALE IL 23 OTTOBRE - Contro i tagli del governo che stanno determinando la perdita di migliaia di posti di lavoro tra insegnanti e personale precario, i Cobas annunciano lo sciopero generale della scuola per il prossimo 23 ottobre con manifestazione a Roma. L'organizzazione dell'iniziativa, da parte dei Cobas e Rdb Cub, è stata comunicata nel corso della manifestazione di protesta in corso a Palermo, promossa dal sindacato autonomo e dal Coordinamento dei precari.(da ansa.it)







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