Prepensionamento dei docenti di ruolo? Una proposta assurda di Riccardo Princi
Data: Mercoledì, 09 settembre 2009 ore 11:12:00 CEST
Argomento: Opinioni


da Professione Insegnante

Prepensionamento? Concediamolo a qualche sindacalista.  Per la soluzione del problema doloroso dei tanti colleghi precari, che in conseguenza dei tagli si sono ritrovati senza lavoro, qualcuno, irresponsabilmente, continua a suggerire meccanismi di prepensionamento per i docenti di ruolo. Chi propone questo genere di soluzioni, forse per la decennale distanza dai problemi reali della scuola e della categoria, non ha centrato bene i termini della questione.Intanto perché il solo proporre il prepensionamento dei docenti di ruolo per far posto ai precari, finisce con il dare ragione a quanti sostengono che la scuola è solo un serbatoio di sfogo della disoccupazione intellettuale italiana.Poi perché parlare di prepensionamenti due mesi dopo che il Governo, con la condiscendenza di tutti i sindacati concertativi, FLC-CGIL esclusa, ha procrastinato l’età per il pensionamento di vecchia per le donne del pubblico impiego da 60 a 65 anni, è come chiedere al gatto di risparmiare il topo.I colleghi precari che perdono il lavoro sono solo l’effetto collaterale più drammatico, di un’operazione di dismissione della scuola statale, che compromette in maniera irreparabile il futuro di questo paese.Gli otto miliardi di euro sottratti alla scuola statale, in parte dirottati o in fase di attribuzione all’istruzione confessionale, la reintroduzione del maestro unico, che comporterà lo scadimento di un settore dell’istruzione italiana universalmente riconosciuto tra i migliori, la formazione di classi con numero di allievi smisurato, in barba alle più elementari norme di sicurezza e ai minimali equilibri delle dinamiche dell’apprendimento, la paventata riforma della scuola secondaria, che ha come unico scopo quello di tagliare ulteriormente i costi: sono questi i veri problemi, altro che prepensionamenti!Noi non chiediamo che una parte dei colleghi precari abbiano un buon sussidio di disoccupazione e nemmeno che prendano il posto di colleghi prepensionati, chiediamo con forza che i tagli dissennati siano ritirati e che i colleghi precari siano assunti subito su tutti i posti disponibili. Non li dobbiamo “occupare” in qualche modo, ma devono essere parte, come succede da decenni, del funzionamento adeguato del sistema.

9 settembre 2009 – Riccardo Princi – Associazione Professione Insegnante







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