TAGLI, I PRECARI DI SERIE B FINIRANNO IN PASTO ALLE SCUOLE PRIVATE
Data: Domenica, 06 settembre 2009 ore 08:39:06 CEST
Argomento: Opinioni


Gent.ma Prof.ssa La Porta,
ho appena letto il suo articolo su Aetnanet in relazione ai precari di "serie A" e "B", definizione che rispecchia perfettamente la situazione al limite dell'assurdo che sembra si andrà a delineare per il nuovo, già tormentato anno scolastico. La ringrazio per aver messo in evidenza quello che il governo reputa una sorta di "rimedio" agli innumerevoli tagli che ci sono stati, ma che in realtà è solo un modo per peggiorare ancora di più lo stato attuale delle cose.
Premesso che la politica attuata finora da questo Ministro è stata deleteria soprattutto per i malcapitati precari "storici", mi chiedo per quale motivo sia ora ventilata l'ipotesi di un'agevolazione-contentino solo verso chi ha lavorato l'anno scorso con supplenze annuali, danneggiando chi è ugualmente abilitato e inserito nella stessa identica GAE e che in teoria dovrebbe avere gli stessi diritti....toglierci insomma persino la già remota possibilità delle supplenze brevi (e forse anche dei progetti pon/por...unica fonte di lavoro su base meritocratica!) rappresenta l'ennesimo ingiusto provvedimento che rischia di scontentare tutti...
 
Forse il fatto di essere più giovani (e quindi con meno esperienza e punteggio) deve esser considerato come un fattore discriminante? Forse aver dovuto finora lavorare da "tappabuchi" con le supplenze brevi, aspettando pazientemente il proprio turno, rappresenta una nota di demerito? Pensare che il merito prima o poi paghi è solo un'utopia in questo paese? Perchè, diciamocelo chiaramente, se sul futuro dei suddetti precari "con precedenza" c'è un'ombra di totale incertezza, quello di chi si è abilitato da qualche anno è più che un'incognita, quasi un invito esplicito a cambiar mestiere prima ancora di averlo intrapreso. E allora mi chiedo anche a cosa sia servito farci qualificare in scuole di specializzazione statali a numero chiuso come le Sissis, se lo stesso sistema che le ha create e poi avallate adesso rigetta o fa finta di ignorare quelle stesse figure professionali che ha creato e che in effetti tanto potrebbero dare in termini di risorse ed entusiasmo. All'estero le risorse umane che si è puntato a qualificare e professionalizzare vengono impiegate, qui invece finiscono in una sorta di limbo...
 
Il risultato sarà che solo questi precari di serie "A" potranno far punteggio lavorando nello statale, a tutti gli altri sarà impedito... Per evitare di "farsi scavalcare" (questa è la più comune motivazione) e retrocedere in serie C, ai militanti di serie B non resterà che la squallida opzione di affollare gratuitamente i già stracolmi istituti paritari - vera piaga del sistema scolastico - i quali non potranno che approfittare allegramente della situazione, più di prima e peggio di prima...insomma, la solita vergogna a cui ormai si assiste da anni - sempre per amore del famoso punteggio - ma che quasi tutti fanno finta di non vedere...
 
Il problema è che, serie A o serie B, in verità siamo tutti sulla stessa barca...e sembra che al momento la vogliano fare affondare....
Spero che altri interventi come il Suo contribuiscano a chiarire e diffondere le conseguenze di un provvedimento del genere che, se dovesse trovare effettivo riscontro, soprattutto per i giovani docenti risulterebbe davvero deleterio.
 
Cordiali saluti,
Licia Arcidiacono
 
 






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