Lettera aperta di Orazio Russo ai precari della scuola
Data: Mercoledì, 25 agosto 2004 ore 18:02:18 CEST
Argomento: Opinioni


Lettera aperta ai precari della scuola


Colleghi precari saliamo sulle gru.

Qualche giorno fa sono state pubblicate le graduatorie permanenti di III° fascia e per noi precari è iniziato l’ennesimo calvario nel vedere stravolte le posizioni acquisite.
Le modifiche che con cadenza annuale hanno caratterizzato l’aggiornamento di queste graduatorie le hanno rese delle vere e proprie trappole.
Una delle ultime novità in ordine di tempo, L. 186 del 27.7.04, è l’introduzione di un bonus di 12 punti per chi nell’ultimo anno ha prestato servizio nelle scuole cosiddette di montagna ed oltre i 600 metri d’altezza, norma illegale in quanto retroattiva, infatti, l’anno scorso al momento della scelta delle sedi la norma non era in vigore, evidentemente avremmo dovuto avere, secondo i nostri politici, doti divinatorie per leggere nel futuro.
Questa norma ha comportato che chi occupava le prime posizioni, per un mero caso, è stato retrocesso e superato da chi era dopo, stravolgendo completamente una vita di sacrifici.
Le distorsioni di questa norma si ripercuoteranno in maniera devastante anche per il futuro, basti pensare alla caccia che si scatenerà tra precari per le sedi cosiddette di montagna , bastano due ore di servizio per ottenere 24 punti, una vera assurdità.
Oltre questa ci sono altre stravaganze come la ridefinizione dei punteggi delle abilitazioni o la valutazioni del servizio non specifico in una graduatoria nata per essere specifica per ogni classe o la super valutazione di vari titoli culturali che guarda caso sono quasi tutti conseguibili con corsi a pagamento.
La logica di tutto ciò è evidente fare scappare questi sciagurati precari dal mondo della scuola per procede alla tanto agognata chiamata diretta, toccasana di tutti i mali della scuola.
Le organizzazioni sindacali hanno presentato già ricorso al TAR del Lazio per opporsi a queste mostruosità legislative ed altri ricorsi seguiranno, se tutto questo non fosse sufficiente , cari colleghi, non ci rimane che arrampicarci su qualche gru o tetto ,come gli operai licenziati (è cronaca di questi giorni) e magari fare lo sciopero della fame. Certo, sarebbe imbarazzante poi andare in classe per fare lezione, e magari spiegare agli allievi l’importanza di rispettare le leggi e le regole di questa società che tratta gli insegnati come bestie.

Prof. Orazio Russo - Messina (oraziorussochiocciolatao.it)





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-1742.html