La manifestazione degli EX-Professori a Catania - 05/09/2009
Data: Sabato, 05 settembre 2009 ore 20:22:47 CEST
Argomento: I video della scuola


All'indomani delle dichiarazioni del Ministro Gelmini in merito alla "salvaguardia" dei precari attraverso i "contratti di disponibilità" e la corsia preferenziale per le supplenze brevi, i docenti che ormai da 5 giorni occupano l'Ufficio scolastico provinciale di Catania rispondono con indignazione e con il rinnovo della manifestazione odierna in Prefettura. L'intento sembra chiaro a tutti: si tratta di una manovra che mira a spaccare il fronte dei precari, tra chi cioè accetti per il momento di mettere una toppa e chi - la maggioranza, naturalmente - non solo non riceverà nessuna indennità di disoccupazione, ma non potrà neanche aspirare alle supplenze brevi.
Ma il dissenso della base sembra nazionalmente unanime.
Ieri all'Usp di respirava un'aria particolarmente irritata. Anche le docenti che rientrerebbero ipoteticamente nella manovra "salva-precari" - perché in servizio annuale dall'Usp, durante lo scorso anno - reagiscono stizzite alle domande. Si tratta di quattro maestre, Maria Perna, Ornella Paparo, Lia Merendino e Maria Grazia Giuffrida, inchiodate alle sedie del cortile dell'Usp dal 1° settembre: «Questa nuova uscita del ministro non risolve nulla: tampona semplicemente la situazione a breve termine e non per tutti. Noi dobbiamo pensare al futuro - spiegano - Oltretutto la preferenzialità per le supplenze brevi è tutta da vedere all'atto pratico, dal momento che quest'anno ci sono molti insegnanti di ruolo in esubero, che dovranno completare il monte ore. E' chiaro che le supplenze andranno innanzitutto a loro».
«Non mi sento - spiega il prof. Luca Cangemi - di ringraziare il Ministro. I numeri non tornano. A fronte di più di 5.000 docenti tagliati in Sicilia, di cui 1.200 nella sola Catania, l'accordo intende salvare solo 1.500 precari a livello regionale. E' una truffa, ed è un insulto definire la scuola un ammortizzatore sociale. Non vogliamo indennità. Vogliamo cattedre e non torneremo indietro su quella che è la questione essenziale, cioè i tagli. Si parla di preferenzialità per le supplenze brevi, ma allora, che ne sarà delle già esistenti graduatorie d'istituto? Il contingente per le supplenze esiste già. Significa sostituire una graduatoria - quella dei contratti di disponibilità e dei cosiddetti "progettisti" - a una graduatoria già esistente». Oltretutto il fatto di ribadire la precedenza dei docenti che hanno lavorato con incarico annuale già lo scorso anno rispetto agli altri, un'ovvietà. Il problema è che essendo venuti meno immissioni in ruolo e incarichi annuali e di sostegno, non vi è stato alcuno scorrimento in graduatoria e gli aspiranti alle supplenze brevi sono cresciuti in modo incommensurabile.
Intanto anche il fronte sindacale si spacca. Snals, Uil e Cisl hanno accolto positivamente il provvedimento, seppur con dei distinguo. Ma la Cisl Scuola di Catania sarà presente alla protesta dei precari in Prefettura. «Le incerte prospettive occupazionali del personale precario - dice Giuseppe Denaro segretario generale della Cisl Scuola etnea - costituiscono una pericolosa miscela esplosiva». Ma la Flc Cgil non molla: «Occorre negoziare, ma è necessario lo spazio per la negoziazione. Tutto verrà stabilito soltanto martedì prossimo a Palermo, durante l'incontro con Leanza - spiega Vittorio Turco della segreteria provinciale -. Noi chiediamo risorse nuove al Ministero dell'Istruzione e non di rimediare qualcosa dai fondi per la previdenza sociale o dai Pon europei. Il fatto è che non ci sarà, comunque, spazio per tutti e i diritti devono essere tutelati per tutti...». Chi ha lavorato per quattro, cinque o sei mesi con incarico dei presidi, cosa otterrà? Che ne sarà di tutti gli iscritti in graduatoria che non avendo lavorato nel pubblico in seguito ai tagli dell'anno scorso, non avranno neanche le supplenze brevi come ultima spiaggia? Speriamo che qualche risposta arrivi già oggi.
La Sicilia - di Alessandra Belfiore






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