Nel 2006 è caduta la ricorrenza dei 150 anni della scoperta dell’Uomo di Neandertal, 150 anni di scoperte e di studi che hanno chiarito vecchi interrogativi, ma anche aperto nuovi scenari e problemi, dei quali si è discusso in un Simposio internazionale tenutosi a Bologna nel novembre 2006. Gli interessanti risultati del convegno sono stati ora raccolti in un prezioso volume, a cura di Fiorenzo Facchini e MariaGiovanna Belcastro (La lunga storia di Neandertal. Biologia e comportamento, Jaca Book, pp.326, € 32), da cui emerge che i neandertaliani sono senz’altro la popolazione fossile meglio conosciuta, che ci permette di ricostruire la storia del popolamento del nostro continente negli ultimi 500000 anni. Un vanto tutto europeo che apre però un’altra vexata quaestio: le relazioni filogenetiche dei neandertaliani con l’Homo sapiens sapiens . Evidentemente quel fossile scoperto nell’agosto del 1856 nella valle del Neander, vicino Dusseldorf, ha ancora molte cose da svelarci. Agli appassionati studiosi il compito di interpretare quel cranio robusto e quelle lunghe ossa.

SILVANA LA PORTA