Libri online, Germania contro Google
Data: Giovedì, 03 settembre 2009 ore 16:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La Germania si oppone alla prevista maxi-libreria virtuale di Google e chiede alle autorità americane di bloccare il progetto, o comunque di escludervi gli autori tedeschi, che altrimenti vedrebbero i loro libri digitalizzati e venduti online senza il loro permesso.

Secondo il governo tedesco, che ieri ha depositato un ricorso presso la Corte federale di New York, il progetto violerebbe le leggi tedesche sul diritto d’autore e sulla tutela della privacy per gli utenti Internet.

In particolare, la Germania - attraverso il ministero della Giustizia - si oppone all’accordo raggiunto lo scorso ottobre da Google con gli autori e gli editori Usa per la scansione e la vendita di libri digitali online. Al termine di una battaglia legale durata quattro anni, Google ha concordato di pagare 125 milioni di dollari alle associazioni americane che rappresentano autori ed editori (la ’Authors Guild’ e la ’Association of American Publishers’) per la creazione di un apposito registro (il ’Book Rights Registry’) a cui gli autori potranno iscrivere le loro opere per ricevere i diritti.

Ma l’accordo, secondo il ministero della Giustizia tedesco, permetterebbe a Google di «ignorare le leggi tedesche che proteggono gli autori e gli editori in materia di digitalizzazione, pubblicazione e diffusione delle loro opere».

Gli autori possono esprimere il loro parere in merito all’accordo fino a venerdì prossimo, prima cioè di un’udienza che si terrà lunedì per l’approvazione definitiva dell’intesa.

Secondo il ministero della Giustizia tedesco, la decisione della Corte in merito a questo accordo avrà un «effetto pesante e di vasta portata» poichè istituirà un nuovo sistema nel settore dei diritti d’autore, in cui le parti interessate - gli autori, gli editori, le biblioteche digitali ed i cittadini tedeschi - non avranno voce in capitolo. Gli autori e gli editori tedeschi, ha spiegato il ministero, non sono rappresentati dalle associazioni americane..(da lastampa.it)







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