UNA SOLUZIONE AL PRECARIATO: IL SUPPLENTE STABILE
Data: Giovedì, 03 settembre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Il supplente stabile: una proposta      di soluzione ai problemi del precariato nell’ottica dell’autonomia.


La  proposta del “supplente stabile”  presentata a nome dell’ASASI (Associazione delle scuole autonome siciliane)  e formulata da tempo  nell’ottica di una maggiore efficacia didattica,   oggi, a seguito delle proteste dei tanti docenti precari, rimasti senza incarico annuale e delle  difficoltà di assunzione dei supplenti, sembra prendere consistenza e possibilità di attuazione.
Ancor meglio dell’erogazione di un’indennità di disoccupazione o degli “ammortizzatori sociali”, la proposta   ASASI si esplica   nell’assegnare un incarico di supplenza  ai  docenti rimasti senza riconferma di incarico
 Individuati sempre dalla graduatoria  e nel rispetto dei punteggi acquisiti i docenti possono essere utilizzati  come “dotazione organico aggiuntiva” a tutte le scuole in relazione alla consistenza  numerica degli alunni e dei plessi.
Tale possibile soluzione  non mortifica la dignità professionale, assegnando un beneficio senza lavorare, ma  contribuisce ad una migliore soluzione della difficile organizzazione scolastica, che dovrà gestire già sin dal 21 settembre il problema dei supplenti
I docenti ancora “precari” beneficeranno del punteggio  relativo all’intero anno di servizio e della  retribuzione in corrispondenza ai giorni di effettivo servizio.
     Nelle scuole con tante classi  difficilmente  il docente “supplente stabile” resterà disimpegnato e quindi anche la retribuzione sarà quasi  completa , anche perchè  potrà svolgere all’interno della scuola altre attività progettuali integrative  previste dal Piano dell’Offerta Formativa.
             Il vantaggio primario di questa proposta è  ben evidente  nella pronta soluzione ad un problema emergente  nella scuola, si alleggerisce il carico di lavoro delle segreterie, (574 telefonate prima di trovare un  supplente),  i tempi di  convocazione e di nomina,  ma ancor più si consegue un positivo beneficio didattico per gli alunni, verso i quali la scuola ha il dovere della custodia e della sorveglianza.
    La  presenza  del “supplente stabile” eviterà  che la supplenza si limiti soltanto ad un servizio di  sorveglianza frammentario ed occasionale, dato che il supplente nominato per  telefono, anche solo per un giorno, come chiedono i sindacati, arriva a scuola a fine giornata e non può svolgere il servizio richiesto,
    Il docente “supplente stabile”,   una volta nominato, fa parte  integrante della scuola, ne condivide problemi e progetti, la sua presenza diventa attiva e funzionale, comincia a conoscere le classi e gli alunni,  studia il Piano dell’Offerta Formativa, vive la vita della scuola ed interviene
meglio anche nel settore didattico. si collega  ai docenti per una reale continuità, rende fruttuoso il servizio della supplenza inteso come “presenza alternativa” al  docente titolare e garantisce continuità ed efficacia produttiva all’insegnamento
Si eviterà così  che  gli studenti, tornando a casa ripetino ai genitori  la formula “oggi non abbiamo fatto nulla,perché c’è stata supplenza. ed i genitori segnino sul calendario i giorni  durante i quali  i ragazzi a scuola non fanno nulla.
Se questa proposta risponde ad un’emergenza scolastica, ad un disagio occupazionale e lavorativo dei circa 16 mila precari, rimasti senza nomina,  ed oltretutto apporta un beneficio alla didattica e all’insegnamento, perché non renderla subito applicata, con l’impegno di non riaprire altre graduatorie, di portare ad esaurimento tale soprannumerarietà e nello stesso tempo diminuire il numero degli alunni per classe , a beneficio di una didattica efficiente e produttiva e di una scuola che tende alla qualità

 Giuseppe Adernò
 ASASI Catania






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