LA POLITICA DEI TAGLI OVVERO LA POLITICA NORDISTA
Data: Mercoledì, 02 settembre 2009 ore 11:21:59 CEST
Argomento: Opinioni


SICILIAWEB

Per avere cognizione delle scelte nordiste del governo bisogna stare dietro ai provvedimenti che apparentemente non hanno a che vedere con la territorialità. Quando si interviene sulla scuola o a favore dell’impresa il Sud e il Nord non c’entrano niente?

No, c’entrano eccome.

 Certo, è più facile accorgersi delle politiche nordiste quando si interviene sulle opere pubbliche. Basta leggere quali vengono finanziate e dove sono ubicate.

La scuola è presente ovunque, dalle Alpi a Capo Passero, dal Tirolo alla Sardegna.

E le imprese? Sono presenti nel territorio.

 Se si interviene sugli investimenti per la scuola, facendo dei tagli che mandano a casa decine di migliaia di docenti, si colpisce il Meridione e non il Nord, perché sono i meridionali che non avendo alternative trovano nella scuola una risposta alla domanda di lavoro. E quando i precari della scuola perdono il posto, sono i meridionali a finire sulla brace, e non i lombardi, i piemontesi eccetera.

 Se si decide la proroga della Cassa integrazione, decisione peraltro condivisibile, si interviene prevalentemente a favore del Nord che ha una presenza industriale di gran lunga più vasta del Mezzogiorno.

 Nelle più popolose città del Sud - Palermo, Napoli, Catania, Benevento, Messina, Agrigento ecc - da qualche giorno si svolgono manifestazioni di protesta dei precari della scuola che hanno perso il posto a causa dei tagli decisi dalla finanziaria del governo. I tagli di organico hanno colpito ben 36 mila cattedre ed hanno impedito il turn over di 40 mila nuovi pensionamenti. Le attese di molte migliaia di insegnanti sono state frustrate, mentre per una vasta area di precari, ben 18 mila,  è arrivata la disoccupazione.

 Quando una fabbrica di poche decine di lavoratori chiude i battenti o sta per farlo si mobilitano gli enti locali, le regioni, le province, parlamentari e comuni cittadini. I posti di lavoro sono tenuti in gran considerazione, e basta perderne uno per giustificare una mobilitazione.  Tuttavia con la scuola non è affatto così: finiscono sul lastrico giovani e padri di famiglia senza che accada nulla, come se fosse stato il destino, cinico e baro, a provocare la perdita del lavoro. E invece si è trattato di una scelta politica, di riduzione della spesa pubblica a danno di una categoria di dipendenti pubblici, gli insegnanti. E di una parte del Paese, la più debole, il Mezzogiorno, ad essere penalizzata.

 La questione non può essere affrontata con un ritorno puro e semplice al precariato ma con un progetto che ridia alla scuola la centralità che da tempo ha perduto.  Una semplice redistribuzione della spesa che ridia soldi alla scuola, e quindi al Sud, togliendoli alle proroghe della Cassa per il Mezzogiorno sarebbe ingiusta ed impensabile. Ma un governo che abbia a cura il Paese nella sua interezza non può usare la scure in un settore e longanimità ed attenzione in altro settore, perché ci sono i guardiani padani a difendere il territorio. La scuola e l’impresa non hanno territorio, vanno aiutati con eguale diligenza e giustizia.

 La politica, e per certi versi anche il sindacato, finge d’ignorare che dietro provvedimenti nazionali si nascondono decisioni che mettono in secondo piano il Mezzogiorno. Quando si affronta il tema della scuola, il Sud non fa capolino. E quando si affronta il problema delle fabbriche in crisi, il Nord sembra non esistere.

Ma non è così.

Una politica per le famiglie, per esempio, metterebbe sullo stesso piano nord e sud. Una politica per la scuola eviterebbe discriminazioni verso il Sud. Aiuti sul costo del denaro a Sud permetterebbe alle imprese meridionali di competere

 

NOTIZIA ANSA

L'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Nicola Leanza, ha convocato i sindacati della scuola per martedì prossimo, alle ore 9.30, nei locali del Dipartimento della Pubblica Istruzione in via Ausonia, a Palermo. Tema dell'incontro è il protocollo d'intesa firmato con il ministro Mariastella Gelmini. "Nei giorni successivi - ha spiegato Leanza - ci sarà al Ministero, a Roma, la riunione della commissione paritetica per rendere operativo il protocollo d'intesa".







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