Licenziata la preside che rifiutò l’alzabandiera
Data: Martedì, 01 settembre 2009 ore 15:24:26 CEST
Argomento: Comunicati


Un anno fa aveva disertato l'omaggio patriottico al tricolore del 4 Novembre per paura di of­fendere gli studenti stranie­ri. Oggi è diventata lei stes­sa, nuovamente e suo mal­grado, un «caso nazionale»: Maria Grazia Bollettin, fino ad ora a capo dell'Istituto comprensivo di Villafranca Padovana, causa «incapacità gestionale» da oggi non è più un dirigente scolastico. Se il licenziamento di un docente è un caso più unico che raro, quello di un presi­de non era mai avvenuto pri­ma. Un durissimo provvedi­mento motivato «dall'inca­pacità gestionale dell'interes­sata » e per cui l'istituto, esauriti i presidi a disposizio­ne, dovrà ora accontentarsi della reggenza a scavalco di Filippa Renna, dirigente del 13˚ istituto comprensivo di Padova. «Tecnicamente si parla di recesso dal contrat­to per giusta causa. In prati­ca, una sorta di licenziamen­to ».

A spiegarlo è lo stesso direttore dell'Ufficio scolasti­co regionale Carmela Palum­bo, che non vuole collegare la grave decisione ufficializ­zata ieri alle polemiche sul mancato alzabandiera di un anno fa, che tra gli altri ave­va fatto balzare sulla sedia l'intero gruppo di An, da quello comunale fino ai più alti scranni del Parlamento. Lo scorso 4 novembre infat­ti, per decisione della presi­de, quasi tutti gli 800 alunni dell'Istituto comprensivo di Villafranca avevano dato for­fait alle celebrazioni della fe­sta nazionale, alla cerimonia religiosa come a quella civi­le, tradizionalmente promos­sa dal sindaco Beatrice Pio­van per ricordare tutti i cadu­ti della patria, da quelli della tragica Prima guerra mon­diale fino alle vittime più re­centi della strage di Nassir­iya. Imprecisate ragioni sulla presunta «offesa alla sensibi­lità dei bambini stranieri» avevano frenato la dirigen­te, che aveva cautamente evi­tato di presentarsi assieme agli studenti al momento delle celebrazioni. Definita «incredibile» dal ministro della Difesa Ignazio La Rus­sa, la scelta aveva ottenuto una reazione di indignata sorpresa anche dallo stesso Presidente della Camera Gianfranco Fini. «Ma i fatti sui quali si è concentrata la stampa non c'entrano nulla. Hanno fatto molto chiasso mediatico, ma gli ispettori hanno valu­tato la situazione complessi­vamente — spiega ora Car­mela Palumbo, che nella giornata di ieri ha conferma­to l'inderogabile decisione presa a spese della dirigente — La stampa ha messo in ri­salto questioni marginali, ri­spetto a quelle valutate nel corso di tre ispezioni – conti­nua Palumbo – effettuate da tre persone diverse. Due nel corso dell'anno 2007-2008 e solo l'ultima nel 2008 -2009».

C’è poi la posizione dei sindacalisti: «La causa, dal nostro punto di vista, sta proprio nella relazione ge­stionale intrapresa dalla diri­gente: una situazione inso­stenibile che va avanti da due anni, e che ha portato a scioperare addirittura otto­cento studenti dai sei ai tre­dici anni, anche quelli di pri­ma elementare» racconta Ne­reo Marcon, segretario regio­nale della Cisl Scuola che più volte, nei mesi scorsi, si era fatto portavoce delle istanze del corpo docente. Assenze da scuola in pre­senza di decisioni impellen­ti, come i fondi da definire o le relazioni sindacali, in ge­nerale una mancanza totale di rapporto tra dirigente e il restante ambiente scolasti­co. Questa, a grandi linee, la causa dell'epilogo definiti­vo, così come viene spiegata dai sindacalisti. E un altro istituto oltre ai settanta già annunciati si ritrova in Vene­to senza un preside a dispo­sizione. «Dopo le visite ispet­tive e gli accertamenti del ca­so, si è deciso di revocare l'incarico. Si tratta di un nor­male iter di accertamento, anche se queste decisioni non vengono prese a cuor leggero» afferma anche il di­rettore dell'ufficio scolastico padovano Franco Venturel­la. «Appresa ieri la decisio­ne, abbiamo nominato diri­gente reggente Filippa Ren­na, una persona molto stima­ta, in passato già dirigente della scuola». (da corrieredelveneto.corriere.it)

Maria Paola Scaramuzza







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