ISTITUZIONI, FATE PRESTO: LA SITUAZIONE DEI PRECARI A CATANIA E' DRAMMATICA!
Data: Domenica, 30 agosto 2009 ore 17:21:02 CEST
Argomento: Opinioni


CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE URGENTISSIMA!

Al Prefetto di Catania

All’ Arcivescovo Gristina
di Catania

Al Sindaco di Catania

Ai Capi Centro A.S.L. di Catania

A tutti i Sindacati

Agli Organi di Stampa

FATE PRESTO!
Mi rivolgo in maniera accorata a nome mio e di tutti i precari A.T.A.  e Docenti di Catania, titolari nell’a.s. 2008/09 di un contratto a Tempo Determinato, che in questi giorni stanno vedendo sfumare o che vedranno sfumare tra non molto, un lavoro che inseguono da tanti anni, con ripercussioni gravissime da un punto di vista lavorativo e familiare, impensabili fino a qualche anno fa.
La situazione dei precari come ben sapete è drammatica a Catania, come in altre città della Sicilia, e l’onda di proteste si sta allargando a tutta l’Italia perché riguarda tante vite umane.
Ciò che fa tanta paura, è che molte famiglie resteranno senza l’unico stipendio a disposizione, che i figli non potranno andare a scuola, chi ha un mutuo in corso sarà in grave difficoltà, chi perderà il lavoro non ne troverà un altro facilmente, perché l’età media dei precari è intorno ai quarant’anni, e il mercato del lavoro privilegia fasce di età più giovanili.
Saranno semplicemente fuori, senza alternative concrete, senza presente e futuro!
Saranno soddisfatti a stento i bisogni primari, ma non per molto.
Qualcosa va fatta subito, con estrema urgenza.
Le istanze sollevate da questi portatori di handicap, che si chiamano precari, anche attraverso forme di protesta plateali, come avvenuto, in altre città, sono il sintomo di un malessere divenuto insopportabile e vanno considerate in tutta la loro gravità e pericolosità.
La scuola, rappresenta la casa di migliaia di alunni, professori, esperti a vario titolo, famiglie.
Una istruzione capace di rappresentare le istanze di tutti i protagonisti coinvolti, capace di perseguire finalità educative e formative attraverso un programma di studi o di attività metodiche è un impegno programmatico di cui la città di Catania, la Regione Sicilia e l’esecutivo nazionale devono farsi carico.
Restare fuori dalla scuola e come restare fuori casa, come restare in mezzo ad una strada.
Chi vi parla, fino a pochi giorni fa lavorava presso un Istituto Superiore di Catania, rendendo un normale servizio per quanto piccolo ad una città, in termini di servizi amministrativi nella scuola e verso famiglie e utenti vari, senza lamentele di alcun genere, senza atteggiamenti da fannullone, senza sprechi, facendo solo il proprio dovere, come tanti altri.
Nel giorno in cui si assegnavano gli incarichi annuali per l’a.s. 2009/10, qualche ora dopo le estenuanti convocazioni del 26 agosto 2009, (sette ore circa per la precisione!) non trovando posto a Catania mi sono chiesto, che merito ha un dipendente pubblico che lavora: quello di essere costretto al trasferimento in altra provincia ?!
Ma quale possibile giustificazione potrebbe trovare un precario a una simile disfatta, se non quella di essersi sentito abbandonato da chi dovrebbe rappresentarlo, tutelarlo, aiutarlo, da chi semplicemente non vuole una scuola povera, debole e disorganizzata e sta lottando con i denti affinché questo non si traduca in realtà.
Ma per quanto sia pesante cambiare sede e provincia c’è chi sta peggio di me.
Chi é rimasto senza lavoro, piange davvero, “ha bisogno prima degli altri DI ESSERE CONSIDERATO, AIUTATO”.
Ma dove è finità la solidarietà, la fratellanza, in questo Paese!
Io alle convocazioni ho visto gente stravolta, confusa, etc. assolutamente in difficoltà, richiamata solo perché in compagnia, solo per essere stata confortata, da parente, fidanzato/a, o amica/o.
Ma che vergogna!
“La categoria esige una risposta chiara, una giustificazione seria, perché chi sa di esercitare un diritto dovere, in qualità di cittadino elettore, chi sa leggere,  scrivere e lavora con coscienza, NON PUO’ TOLLERARE PIU’ QUESTO DISASTRO ANNUNCIATO, QUESTO CALVARIO INTERMINABILE!”
Ma questa scuola se pensate che abbia futuro, vi sbagliate, perchè già non ha un presente!
In seguito ai tagli previsti dal Regolamento personale A.T.A. pubblicato sulla G.U. del 17 agosto 2009 n. 119, e a tutta quella serie di politiche di ridimensionamento scolastico messe in atto dai governi precedenti compreso quello attuale,  se non saranno prese decisioni urgenti per rivedere gli organici A.T.A. e Docenti ci sarà la probabile disfunzione di importanti servizi resi a famiglie, ragazzi, Enti, etc., con un solo risultato possibile, il caos e probabili disordini pubblici poco graditi a tutti. 
Sono vicino con il pensiero a chi in questo momento, nella città di Palermo, è al 4^ giorno di sciopero della fame e della sete, senza fare rumore, ma solo per disperazione, e con grande dignità.!
Ministro Gelmini, Tremonti, Sacconi, Presidente del Consiglio andateli a trovare, vi aspettano!
Vi chiediamo, TUTTI INSIEME, urgentemente, la revisione degli organici A.T.A. e Docenti, la stabilizzazione di tutti i precari A.T.A. e DOCENTI sui posti vacanti, sia la chiusura delle Graduatorie Provinciali con trasformazione da Permanenti ad Esaurimento PER DIRE LA PAROLA FINE A QUEST’INCUBO CHE DURA DA TROPPO TEMPO!
Essendo un cittadino che ha sempre ottemperato al voto politico, concludo questo intervento confidando nella sensibilità e nelle strategie, che le S.V. Ill.me vorranno porre in essere alle questioni sopra menzionate, affinché non si ripeta più questo Agosto di dolore.
Grazie!
Cordiali saluti
L’assistente amministrativo
Mario Di Nuzzo      






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