Scrivo alle 13 e 30 del 29 agosto 2009. Oggi avrebbero dovuto esserci le famigerate convocazioni per le assunzioni a tempo determinato su posti di sostegno e posti comuni nella scuola media. Ieri, alle cinque circa di pomeriggio, mentre tutti i docenti precari trepidavano nell’attesa dei posti disponibili, perché ne va, cari miei, della propria vita e della propria serenità, giunge, come una doccia fredda, anzi gelata, un comunicato dell’Usp di Catania: le convocazioni sono spostate, a motti subbitanea, diremmo in dialetto, a lunedì 31. Dei posti disponibili non se ne sa nulla. Della sede nella quale finiranno da martedì tanti colleghi precari non se ne sa nulla. Ci riferiamo a quei pochi fortunati che avranno l’incarico. Gli altri a casa: chi si dedicherà da brava massaia alla cucina e alle pulizie di casa, chi smanetterà al computer, chi cercherà qualche lavoretto alternativo.
Ma per sapere la propria sorte, se sarà questa o un'altra, quanto ci vuole? Sono le 13 e 30 del 29 agosto 2009. I precari non sanno ancora di che morte moriranno. E’ una vera indecenza.
SILVANA LA PORTA