Windows 7, Microsoft forza il canapo di partenza
Data: Giovedì, 27 agosto 2009 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Secondo alcuni blogger vicini a Microsoft, sarebbe imminente lo "sbarco" di Windows 7 nel vecchio continente (oltre che per gli Stati uniti e Canada) ma soltanto in alcuni paesi e, stando alle informazioni, l'Italia ne resterebbe esclusa.

Il colpo di mano prenderebbe forma con l'offerta della versione "familiare", una promozione limitata nel tempo che permette l'installazione sotto forma di aggiornamento su tre computer in possesso del medesimo nucleo familiare.

Il Familial Pack (completo di Internet Explorer 8) dovrebbe essere venduto negli USA dal 22 ottobre a 149 dollari, mentre al di qua dell'Atlantico sarebbe disponibile dal 1 settembre in versione "E", cioè epurata dal browser come richiesto dalla Commissione Europea; era già noto il voltafaccia di Microsoft, che invece di eliminare il browser si è limitata a proporne la scelta tra una decina al momento dell'installazione del sistema operativo.

Eccezione notevole per tutti quelli che ordineranno in pre-vendita entro il 31 agosto: riceveranno infatti la versione completa al medesimo prezzo di quella "limitata". Come si vede, sembra quasi impossibile capire esattamente i limiti delle offerte, il prezzo ufficiale delle varie possibilità e, più concretamente, la possibilità e la convenienza effettiva del risparmio.

Anche perché di Windows 7 ne esiste una versione classificata "N", priva cioè di Windows Media Player; ma le sorprese non finiscono qui. Infatti nella sola Inghilterra la versione completa di Windows Home premium (versione per famiglia) sembra sarà disponibile a circa 105 dollari, cioè a 65 sterline, poiché Amazon sul suo sito britannico annuncia un ribasso del 57%.

I tentativi di giustificare le differenze si riducono in pietosi balbettii, palleggiando i motivi tra le versioni più o meno complete; ma si tratta di una frottola gigantesca, in qunto le versioni che saranno commercilizzate da Play.com e da Amazon.co.uk sono dotate di Internet Explorer versione 8, in quanto il sistema si limiterà a proporre le alternativa durante l'installazione.

Quanto all'Italia, sembra per ora esclusa da ogni tipologia di offerta, poiché oltre la Gran Bretagna le nazioni "favorite" sono Germania, Austria, Francia, Irlanda, Svizzera, Svezia e Olanda. Se ciò sarà un bene o un male, se ci siano arcani motivi o se si tratti di una tirata d'orecchie per le copie abusive, nessuno può ancora dirlo; quanto agli effetti pratici, in epoca di facili trasferimenti e globalizzazione dei mercati, saranno quasi certamente di poco rilievo.

Di molto effetto sembra invece l'incertezza relativa al prezzo reale che gli interessati dovranno sborsare per un sistema operativo ufficiale. Questo fa sì che se ne parli, se ne discuta e ognuno trovi il modo di dire la sua; insomma, come il solito, gli ultimi eventi confermano l'usata strategia commerciale di Microsoft.

Ma del resto il mercato globale non è strutturalmente diverso dal mercatino rionale dove i medesimi ortaggi in rapporto alla posizione delle bancarelle vengono "strillati" a prezzi diversi, alla faccia di quel che gli economisti (da Adam Smith a Sylos Labini) hanno spacciato per verità di vangelo.(da zeusnews.it)

Dodi Casella






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