BIBLIOTECHE: ANCHE QUELLE ITALIANE APRONO A GOOGLE
Data: Giovedì, 27 agosto 2009 ore 08:51:51 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il progetto di digitalizzazione dei libri adesso attrae le grandi biblioteche nazionali: dopo la Francia, la Spagna e la Germania, anche l'Italia apre ad un colosso del web.

Il ministero dei Beni culturali sta valutando infatti la possibilità di una partnership con Google Books per trasferire su Internet le 47 biblioteche gestite direttamente dal Mibac: se l'accordo dovesse andare in porto circa 16 milioni di titoli potrebbero essere digitalizzati e messi sul web. A dare l'annuncio Mario Resca, neo Direttore Generale della Valorizzazione dei Beni Culturali, alla conferenza delle biblioteche nazionali del mondo in corso a Milano.

"Il Ministero sente il dovere di mettere a disposizione di tutto il mondo questa meravigliosa collezione di capolavori per diffondere la cultura e la lingua italiana e fare in modo che chiunque sia interessato possa avervi accesso, nel rispetto delle leggi sul diritto d'autore", ha detto Resca che ha annunciato, appunto, che il ministero sta valutando l'ipotesi di una partnership con Google "un modo importante per preservare il ricco patrimonio culturale italiano ma anche per promuovere l'immagine stessa del nostro Paese".

"Siamo molto soddisfatti dell'interesse e convinti che il supporto da parte delle autorità italiane sia un'importante dimostrazione dell'attenzione del Paese alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per la diffusione della conoscenza e, allo stesso tempo, un riconoscimento del valore che il nostro progetto di digitalizzazione può portare all'Europa", ha commentato il responsabile di Google Books per l'Europa, Santiago de la Mora, che ha anche ricordato come l'azienda di Mountain View sta "già collaborando con successo con le biblioteche di vari Paesi, tra cui Francia, Belgio, Inghilterra, Svizzera, Germania e Spagna.

La nostra biblioteca digitale conta già oltre 100 lingue diverse", ha sottolineato il responsabile per l'Europa di Google Books, il cui progetto di digitalizzazione dei libri, non piace tanto alla Santa alleanza formata da a Microsoft, Yahoo e Amazon chiamata Open Book Alliance. Se l'accordo tra il Mibac e il colosso del web dovesse andare in porto circa 16 milioni di titoli potrebbero essere digitalizzati e messi sul web, come si apprende da fonti del ministero. Di questa cifra, tra i sei e i sette milioni sono i libri custoditi nelle 45 biblioteche statali, ai quali vanno aggiunti circa 30 mila tra manoscritti, incunaboli e carte sciolte. Nove milioni sono invece i titoli (esclusi i doppioni) contenuti nelle due biblioteche nazionali: quella di Firenze e quella di Roma, doce però ci sono delle perplessità. "E' ottimistico dire digitalizziamo tutto, la biblioteca non deve abdicare al proprio ruolo di tutela del patrimonio", dice Osvaldo Avallone, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. "Contatti con Google ci sono stati anche tre anni fa, ma non se ne fece nulla.

La digitalizzazione dell'intero patrimonio librario di cinque milioni di libri potrebbe costare 40-50 centesimi a pagina e vanno evitate scelte delicate dettate da un momento contingente, valutando bene costi e benefici. Non possiamo lasciare il monopolio del digitale a Google. Esistono altri progetti europei dello stesso tipo".







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