COSI' GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO GIOCANO SPORCO
Data: Mercoledì, 26 agosto 2009 ore 10:43:31 CEST
Argomento: Comunicati


«Così gli insegnanti di sostegno giocano sporco»

;Per tutto l’anno ho ricevuto le proteste dei genitori di alunni disabili: ragazzi isolati in classe o abbandonati persino nei corridoi, studenti parcheggiati in attesa dei genitori e professori di sostegno che pensano solo a sbrigare le proprie ore settimanali e appena possono se ne vanno frettolosamente: no, così non si può andare avanti, è ora di finirla».
Il direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Bari, Giovanni Lacoppola, non le manda a dire e anche questa volta non usa mezzi termini per descrivere «una situazione sconfortante» e sollevare pesanti interrogativi sulla delicata questione dell’insegnamento di sostegno, materia già finita al centro di grandi polemiche dopo l’inchiesta del Giornale e la scoperta che al Sud i docenti sono il doppio che al Nord.
Lacoppola è alla guida dell’ex provveditorato da circa un anno, quanto basta per avviare una serrata battaglia contro l’assenteismo e scoperchiare lo scandalo delle autocertificazioni fasulle presentate per ottenere un posto al sole nelle graduatorie. Il tutto a suon di circolari interne e segnalazioni alla procura. E anche questa volta il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale mette tutto nero su bianco e in un messaggio di saluto inviato alla vigilia del nuovo anno scolastico sottolinea che si sono verificate «situazioni incresciose nei confronti degli alunni diversamente abili» aggiungendo che «talvolta non si è realizzata quell’effettiva richiesta di integrazione che è un loro inviolabile diritto». Lacoppola spiega che «certo, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio», precisa che «ci sono anche storie bellissime di ragazzi che sono stati effettivamente aiutati», racconta di «casi di docenti che si sono impegnati e hanno ottenuto grandi risultati»; tuttavia, il direttore dell’ufficio scolastico provinciale rivela anche di aver ricevuto una valanga di segnalazioni da parte dei genitori che ha fatto scattare qualcosa decisamente di più di un campanello d’allarme. E così annuncia il pugno di ferro per il futuro: «Adesso basta, vigilerò di persona e denuncerò alle autorità scolastiche chi non fa il proprio dovere», dichiara. «In realtà - dice Lacoppola - spesso agli alunni disabili non viene insegnato assolutamente nulla: vengono abbandonati e lasciati senza far nulla: a volte finiscono nel corridoio mentre i professori se ne vanno dopo aver terminato frettolosamente il proprio orario di lavoro», aggiunge.
Nel mirino ci sono centinaia di casi, almeno 400, situazioni emerse anche grazie a un’associazione di genitori di alunni disagiati che ha voluto proprio il direttore dell’ufficio scolastico provinciale come socio onorario. Lacoppola è un fiume in piena: non si sofferma solo sulla qualità dell’insegnamento, ma avanza il sospetto che gli studenti a volte siano trasformati in uno strumento nell’ambito di una strategia ben precisa. «C’è chi li utilizza - dichiara - per aumentare in questo modo il numero delle classi mentre altre volte vengono inseriti in progetti assolutamente inutili che non portano a nulla ma assicurano contributi». Inoltre, il dirigente punta l’indice anche contro il sistema di reclutamento, ritenuto inadeguato, e prepara una vera e propria rivoluzione sulle chiamate.
«La verità è che numerosi professori di sostegno - dichiara Lacoppola - pensano solo all’immissione al ruolo e la prima cosa che fanno è scegliersi la scuola più vicina a casa; ma adesso si cambia: d’ora in poi - annuncia il direttore dell’ufficio scolastico provinciale - i prof saranno scelti solo in base alla preparazione richiesta per aiutare gli alunni».





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