Gli USP cominciano ad applicare le ordinanze del TAR comunicato ANIEF
Data: Lunedì, 24 agosto 2009 ore 12:08:01 CEST
Argomento: Ufficio Scolastico Provinciale


Gli USP cominciano ad applicare le ordinanze del TAR . 24 punti spostati da una graduatoria all'altra. Ora tocca al pettine. ANIEF contro i contratti di disponibilità e per le 67.000 immissioni in ruolo.Dopo l'invio delle diffide da parte dello studio legale dell'ANIEF per conto dei soci ricorrenti, almeno cinque USP (tra cui Catania, Sassari, Enna) hanno già spostato i 24 punti richiesti a centinaia di ricorrenti, permettendo ad alcuni di essi di concorrere alle prossime operazioni di nomine a t.d. e a t.i.Finalmente i Dirigenti dell'Amministrazione periferica cominciano a capire che ogni opposizione alle ordinanze del Tar Lazio è totalmente illegittima e grava sulle proprie responsabilità. Aggiorneremo progressivamente la lista degli USP fino a quando potremo con soddisfazione affermare, come abbiamo potuto fare l'anno scorso, che tutti si sono adeguati.Sulle graduatorie aggiuntive provinciali e sul trasferimento il MIUR gioca come un illusionista: perché l'invito rivolto agli USP a procedere alle operazioni di nomina con le code e il ritardo per l'appello (sempre se ci sarà) al CdS, consigliati da qualche OO.SS., sono utili soltanto ad una propaganda atta a convincere che niente è cambiato dopo le ordinanze del Tar, per poi, invece, licenziare chirurgicamente ad anno iniziato gli assunti e sostituirli con i ricorrenti determinati e non ancora sfiduciati, senza la luce dei riflettori della stampa e lontano dalla calda piazza anti-sindacale e anti-ministeriale.Un'operazione analoga di propaganda è legata al contratto di disponibilità: prima si indicono dal 1999 al 2009 un concorso a cattedra, tre corsi riservati, 9 cicli di corsi SSIS, un corso-sanatoria riservato ex lege 143, creando aspettative per 500.000 insegnanti precari; poi si promettono 150.000 immissioni in ruolo e l'assorbimento del precariato, infine, si tagliano 107.000 posti di ruolo, continuando a chiamare 120.000 supplenti annuali su posti sostanzialmente disponibili senza immetterli in ruolo. Di fronte a questo scempio, si prospetta di regalare come elemosina a 20.000 docenti un contratto di disponibilità per invogliare gli altri 200.000 a cambiare mestiere. Ma basta: i posti in organico di fatto devono essere ricondotti in organico di diritto e messi in ruolo. Le agevolazioni fiscali devono valere per tutti i precari disoccupati che negli anni passati hanno avuto modo di svolgere una supplenza annuale, se veramente si vogliono cambiare le regole degli assegni di disoccupazione.Se il MIUR non ci ascolterà ricorreremo nuovamente alla magistratura in attesa di essere rappresentativi e di bloccarlo in sede di contrattazione. Stiamo già ricorrendo per ottenere le altre 67.000 immissioni in ruolo.La realtà, per fortuna, è diversa dalla comunicazione, almeno quando si cerca di tradire lo stato di diritto.






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