IL CULETTO E LE LASAGNE
Data: Luned́, 24 agosto 2009 ore 09:14:34 CEST
Argomento: Opinioni


IL CULETTO E LE LASAGNE


Che cosa cercano oggi gli uomini nelle donne? Quali loro qualità li esaltano, li fanno vibrare e li spingono a conquistarle? Dopo secoli e secoli di sottomissione e reificazione della femmina, dopo anni e anni di strenua lotta per l’emancipazione, che cosa vuole oggi un uomo da una donna? E la donna che cosa sa e vuole offirgli?
Certo siamo lontani dai tempi del buon Aristotele, che sosteneva molto democraticamente che “la femmina è femmina in virtù di una certa assenza di qualità” o da quelli del maestro Tommaso che la definiva “un uomo mancato”, “un essere occasionale”. Oggi l’umanità non è più prevalentemente maschile, oggi la donna è inserita a buon diritto in tutti i settori delle attività umane con lusinghieri risultati. Ma siccome l’essere umano, in omaggio al buon Marx, è un essere storico, cioè è il prodotto di determinate condizioni storico sociali, oggi come si sente la donna e, soprattutto, come la vede l’uomo?
Apparentemente è tutto mutato, ma, se osservate con attenzione, la donna, per quanto intelligente, per quanto spigliata, per quanto autonoma, resta sempre carne. Il suo culetto, scusate l’espressione, è un bene prezioso, col quale si può fare tanta lunga strada. E questo, malgrado l’emancipazione di facciata, la donna lo sa. Ecco perché vuole, malgrado si mostri tanto libera, piacere agli uomini, ma ancora colle sue solite vecchie benefiche qualità, le solite ancestrali armi. Come tu mi vuoi. Il culetto, appunto e qualche altra parte del suo corpo, antico oggetto e, dopo l’emancipazione, ancora tristemente oggetto. Sarà pure l’uomo più colto ed evoluto di questo mondo, ma davanti a un bel sedere…
Poi, visto che l’essere umano è materia, vengono le lasagne. Già, dopo il culetto, scusate il gioco di parole, c’è l’arte culinaria. Nell’immaginario di quale uomo non c’è una donna che cucina e stira cantando, come diceva una famosa canzone? Davanti a un fumante piatto di lasagne o di pasta al forno alla catanese, e chi resiste mai?
E chi se ne frega se quella donna è una cretina, una vuota e superficiale figura, un corpo senz’anima e senza cervello. Ha un bel culetto e sa fare le lasagne. Punto.
Della sua bella testa, della sua capacità di argomentare, delle sue idee, della sua comprensione del mondo, a quale uomo importa? A pochi , a pochissimi. A qualche perla rara. Crea problemi una donna che, magari oltre al culetto e alle lasagne, abbia un cervello pensante. Se se la portano a spasso bella, è un vanto, ho una bella donna, è mia; ma, se se la portano a spasso intelligente, son cavoli. Ma guarda un po' questa, ma che vuole fare? Ma chi si crede di essere? Eppure non sono, il culetto e la testa due qualità pressochè equivalenti? No?
Forse siamo stati troppo crudeli. E poco obiettivi. Abbiamo dimenticato le lotte per l’emancipazione? No. Abbiamo dimenticato che gli uomini ormai dicono di apprezzare le donne a 360° gradi?! No. Ma i retaggi culturali, quelli di una storia dove il corpo femminile è stato un capitale da sfruttare e il matrimonio l’unico sogno possibile, sono duri a morire. E quel sederino attraente e quel fumante piatto di lasagne, sfoderati a tutto spiano anche dalle donne che si proclamano libere, autonome e intelligenti, quasi sempre sono proprio tutto. Ma tutta una donna, che pensa, sogna, dorme, desidera, respira liberamente dov’è?


SILVANA LA PORTA








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