UNA VOLTA GLI INSEGNANTI E GLI ATA ERANO POVERI, MA RISPETTATI
Data: Luned́, 24 agosto 2009 ore 08:52:44 CEST
Argomento: Opinioni


Una volta gli insegnanti e gli A.T.A. in Italia erano poveri ma rispettati.
Oggi  restano dei poveri illusi!
Gli stipendi dei lavoratori dipendenti italiani (pubblici e non) sono i più bassi d’Europa, è quanto sosteneva il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, qualche anno fa,  ma poco è cambiato.
Una differenza percentuale consistente esiste nel confronto con Francia, Regno Unito e Germania… si è proprio vero, siamo indietro di molti punti.
La lotta alla precarietà ci costa davvero tanto?
L’adeguamento retributivo all’Europa, considerando che le retribuzioni medie dei docenti italiani sono tra l’8 e il 15% più basse della media europea (e la stima, approfondita, non include gli incrementi retributivi per il restante personale delle scuola), lascia aperta tuttavia una strada.
Il programma dell’Unione propone alcune misure volte a valorizzare il ruolo dei docenti, e del personale A.T.A. in grado teoricamente di dare una sterzata a questo andamento, tra cui spiccano: l’adeguamento delle retribuzioni del personale della scuola al livello dei Paesi europei e l’assorbimento del precariato, immettendo in ruolo coloro che già lavorano nella scuola.
La politica ha trovato conferma nell’impegno dell’Unione sul fronte dell’assorbimento del precariato e della valorizzazione degli stipendi, in modo da portarli nella media europea, specificando che si tratta di traguardi da raggiungere nell’arco di qualche anno (ma sui posti vacanti, tra docenti e personale ATA, il programma dell’Unione parla di "immediata copertura").

Cosa fare?
Riguardo ai costi dell’operazione l’U.E. ha dichiarato che la via maestra per
finanziare lo sviluppo, a partire dalla formazione delle risorse umane,
passerà anche da una rigorosa politica fiscale: "basterebbe fare emergere
il 30% di quel 25% di economia sommersa che attualmente sfugge al fisco".
Credo che incoraggiando politiche di sensibilizzazione e di controllo del territorio su vasta scala, si recupererebbero un bel po’ di soldini. Severe punizioni pecuniarie e penali nei confronti di chi compie atti dolosi e minacciosi nei confronti della società con riferimento ad: incendi  dolosi, abusivismo edilizio, discariche abusive,  controllo del codice stradale, incentivando ad esempio, proprio nelle scuole, attività volte all’informazione e all’educazione dei ragazzi contro questi reati.
La scuola deve essere messa nelle condizioni di avviare queste progettualità.  
Il centro-sinistra nella legislatura 1996-2001 aveva dimostrato di sapersi
muovere nella giusta direzione. Ma serve un vasto accordo politico,
sociale e istituzionale, che duri per ciò che resta di questa legislatura, in cui vengano coinvolte tutte le forze produttive del bel paese. Essere litigiosi, e mi riferisco anche alla sinistra dimostra scarsa considerazione nei confronti dei lavoratori precari e della scuola.
Altro che tagli in organico, mica i soldi si recuperano sulla pelle della gente e delle famiglie!, o sulle malattie dei dipendenti pubblici!.
L’Europa non ci vuole precari!
Cordiali saluti
L’assistente amministrativo
Mario Di Nuzzo






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