TAOARTE TEATRO: ''PERTHUS'', STORIA DI UNA NORMALE OMOSESSUALITA'
Data: Domenica, 23 agosto 2009 ore 10:25:46 CEST
Argomento: Comunicati


Mettete un palcoscenico adorno solo di qualche sgangherato arredo. Mettete quattro attori bravissimi , una regia sapiente e un testo  che fotografa icasticamente l’incontro tra due adolescenti, Paul e Jean Luis, in una piccola città del sud della Francia: e avrete l’idea di uno spettacolo piacevole e intenso. E’ stata davvero un’ora e mezzo di grande teatro quella che giovedì sera, per Taormina arte teatro, è andata in scena nel cortile del Palazzo dei Duchi di santo Stefano. “Perthus” di Jean Marie Besset, produzione Teatro Vittorio Emanuele di Noto, per la regia di Giampiero Cicciò, ha incantato e stupito tutti.
Innanzitutto per la vicenda narrata, la storia di un liceale appassionato di letteratura e teatro che incontra a scuola un giovane ammaliante e misterioso, ammirato da tutti, geniale e bravissimo in matematica, bello più del sole. Ben presto Paul si scopre perdutamente innamorato di Jean Luis, mentre le rispettive madri, Irene e Marianne, mogli infelici di mariti assenti, diventano amiche e confidenti e costruiscono per i loro figli con la mente un luminoso futuro, dove non è di certo contemplata l’omosessualità.
Piccolo grande dramma borghese, dipinto impietoso di una società dove non c’è posto per la diversità, che spaventa, disorienta e inchioda ogni “normale” alle proprie magagne. Piccolo grande dramma borghese, ritratto malinconico di tante famiglie moderne, dove l’importante è apparire, e non essere, e spingere i figli nel baratro dell’omologazione.
Ma “Perthus” ha poi incantato tutti perché questa triste vicenda è stata rappresentata da quattro attori dalla recitazione sapiente, mai sopra le righe, intensa e a tratti ironica: da quella spontanea e ardente dei due giovani, Francesco Borchi (Paul) e Matteo Romoli (Jean Luis), a quella da uomini di palcoscenico consumati ed esperti come Massimo De Rossi (Irene) e Annibale Pavone (Marianne). Forse aveva proprio ragione il buon Aristotele: il vero attore sa commuovere e convolgere solo con la forza della parola e della mimica. Proprio come è accaduto in “Perthus”, malinconica storia di una diversa, ma in fondo tanto normale omosessualità.
 
Silvana La Porta






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-17106.html