CISL CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO: COSĖ SI METTE A RISCHIO IL SERVIZIO
Data: Sabato, 22 agosto 2009 ore 05:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


La scure dei tagli alla scuola catanese del personale docente e Ata non ha risparmiato nemmeno la dispersione scolastica. Dei 15 docenti che lavorano da anni sul progetto provinciale di lotta alla dispersione scolastica ne sono rimasti appena sei.
«Qualcuno dovrebbe spiegarci denuncia Giuseppe Denaro, segretario generale della Cisl Scuola come questi docenti dovrebbero garantire un servizio degno di tale nome. Si dimentica che Catarnia i dati della dispersione scolastica sono allarmanti: specie nelle scuole superiori, l'abbandono scolastico sfiora le due cifre, mentre i bocciati quest'anno sono in percentuale del 5,8% nelle medie, e del 16,30% nelle superiori».
«Questi docenti esperti - aggiunge Denaro - assicurano un'attenzione estesa a ciascuna delle istituzioni del territorio, momenti di confronto e la messa a punto di strumenti di indagine per rilevare i fenomeni di dispersione scolastica e di disagio. Così da poter programmare e realizzare interventi pedagogici mirati sulla base delle necessità emergenti nelle aree territoriali di pertinenza».
Grazie all'attività dei docenti sono stati rilevati i dati riferiti agli alunni iscritti, trasferiti, stranieri, scrutinati, promossi, bocciati, ripetenti, promossi con giudizio di sufficiente, in evasione, abbandono e frequenza saltuaria. Ciò ha consentito a ciascuna scuola, attraverso un confronto di dati (situazione iniziale, in itinere e finale) di comprendere il fenomeno e quindi di attivare tutte le azioni di prevenzione e di recupero della dispersione scolastica.
Tutto questo lavoro risulta documentato,  come  illustrato nell'incontro regionale del gruppo di coordinamento tenutosi a Palermo il 28 gennaio scorso.
«Ora - conclude il segretario della Cisl scuola etnea - solo sei docenti non potrebbero coprire mai l'intero e complesso territorio provinciale, con 58 comuni e ben 262 istituti scolastici. Se non si pone rimedio e subito, si abbia almeno il coraggio di dichiarare apertamente che la lotta alla dispersione scolastica e la prevenzione del disagio valgono molto meno di nove posti di docenti».







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