Google mette online le biblioteche mondiali
Data: Venerd́, 21 agosto 2009 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Sembra che niente possa fermare l’inarrestabile cavalcata di Google. Il colosso della Silicon Valley continua a mietere successi: la sua ultima idea, quella di digitalizzare le biblioteche – universitarie e nazionali- conta ormai più di trenta adesioni da parte delle più grandi biblioteche statunitensi. Persino la Bibliothèque nationale de France,fondata nel 1368 da Carlo V e che conta milioni di testi al suo interno, da sempre contraria a stipulare accordi con Google, ha ceduto per questione di costi.

I commenti dal mondo della cultura non hanno tardato ad arrivare. Per Mauro Giancaspro, direttore della biblioteca centrale di Napoli, sitratta di un progetto bellissimo: “La realizzazione dei sogni di tutti gli eruditi del ‘500, quando nacque la stampa a caratteri mobili.L’idea di avere una biblioteca universale è un antico sogno, non realizzabile in cartaceo, ma che diventa possibile online”. Ma allo stesso tempo Giancaspro avverte che da sogno si potrebbe trasformare a breve in un incubo, quindi di tenere ben separate ciò che sono la ricerca, che necessita di tempi rapidi, e la lettura.

Critiche entusiastiche arrivano anche da Antonia Ida Fontana, direttore della Biblioteca centrale di Firenze; afferma che già tre anni fa fu contattata dal motore di ricerca e che lei propose di rivolgersi direttamente al ministero dei Beni Culturali, non solo in quanto ottima idea per la diffusione della cultura italiana ma soprattutto perché venga coinvolta anche la biblioteca nazionale di Roma.

Secondo Fontana sarebbe bene che l’Italia rientrasse in questa grande iniziativa per poter riportare in auge il nostro patrimonio culturale che in determinati momenti fu di notevole rilievo. Insomma il vantaggio, per il direttore, sarebbe doppio sia come diffusione maggiore che come ulteriori rientri derivanti dalla vendita delle immagini da parte degli autori e degli editori.

Questa operazione sarebbe impossibile da fare in proprio. Digitalizzare un libro in alta e bassa definizione, calcolando una media di 200 pagine, costerebbe circa 160 euro. Se considerassimo solo che la Biblioteca nazionale di Firenze possiede oltre sei milioni di titoli e migliaia di riviste, arrivando a circa 118 km di scaffali, si supererebbe il miliardo di euro di spesa. Questi costi sarebbero tutti a carico di Google, che forte della sua popolarità offrirebbe altresì una grandissima esposizione e fruibilità.

Francesca Niutta, responsabile dei fondi rari presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma, ha smentito l’eventualità di un accordo italiano simile a quello stipulato con la Bibliothèque national de France, almeno per il momento, salvo partenariati privati.

Niutta ritiene che la digitalizzazione offra la grande possibilità di poter rimettere assieme biblioteche antiche disperse nel tempo, ma che al tempo stesso si scontra contro il grande scoglio dei diritti d’autore. Questo problema non si presenterebbe però nel caso di antichi manoscritti, che non devono sottostare a logiche autoriali e che essendo materiale preziosissimo, solo tramite internet potrebbe essere affidato ai lettori.







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