PENSIERO DI FERRAGOSTO SULL'AMORE di Silvana La Porta
Data: Sabato, 15 agosto 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Beh, di che parliamo in questa giornata, la più assolata e pigra dell’estate, quella del divertimento più sfrenato del mondo? Di vacanze, mare e discoteche? No, no. Di scuola? Mamma mia, no, proprio no. Parliamo…di sentimenti. Ma lo facciamo sottovoce, in una giornata di festa in cui, siamo sicuri, non ci leggerà quasi nessuno. Già perché qui alla redazione di Aetnanet tanti ci chiedono: ma perché tutte queste belle canzoni, tutte queste belle poesie, tanta letteratura? Son cose belle sì, ma perché parlare di sentimenti? E’ futile parlare di sentimenti.
E invece no. Perché l’amore, vedete, è la cosa più importante della nostra vita. Amore in senso lato, giacchè tutto è amore. Mettete l’amore per la nostra terra, il luogo in cui siamo nati, abbiamo provato tutte le sensazioni dell’infanzia, le prime emozioni e turbamenti, la nostra terra, che, quando ne siamo lontani, anche se da anni ormai viviamo in un altro posto, ci resta nel cuore e ce la ricordiamo sempre, sentendoci per un nonnulla stranieri in terra straniera. E poi l’amore per i figli, così totale e così incondizionato; quello per i genitori, che riscopriamo spesso da anziani, quando li vediamo curvi e ormai canuti e bianchi; e l’amore per il nostro lavoro, la passione che ogni mattina, malgrado tutto, ci mettiamo in quelle aule, con quegli alunni così svogliati e apatici, per accendere le loro menti. Tutto è amore: quello per gli amici, i compagni di tante allegre serate, o per Dio, quell’entità metafisica così lontana e così indispensabile, o per la gente, l’umanità più sfortunata di noi, che ha bisogno di tutto e soffre in silenzio.
E infine l’eros, l’amore passione, quello che divora il cuore e il fisico. C’è vuoto di sentimenti in questo mondo odierno. Le persone sono diventate puri corpi senz’anima, che si vendono al migliore (e a volte anche al peggiore) offerente. Tutti amano tutti indistintamente, senza mai scegliere, se non in base a parametri dell’utile e dell’interesse. Filosoficamente si direbbe che manca il principium individuationis.
E noi, invece, vogliamo crederci ancora che possano esistere sentimenti veri, emozioni sincere, brividi intensi. Che possa esistere quella persona e nessun’altra. Non tutti per tutti, alla ricerca di una notte di sesso, che il giorno dopo non ti ricordi più la faccia di quell’individuo. Ma un volto che ci incanti ancora, una magia che possa essere sincera, anche se per poco, anche senza contraccambio. La felicità è una piccola cosa e nasce dal provare quell’emozione lacerante. Ecco a che servono le poesie e le canzoni, ecco a cosa serve la letteratura. A farci credere ancora un po’ nella bellezza del cuore nostro e altrui.
Ma che diciamo mai? Accidenti, la penna ci ha un po’ preso la mano. Meno male che è un giorno di festa e non ci leggerà nessuno. Potrebbero indignarsi del fatto che si parli di una cosa così futile e sciocca. Futile forse sì, eppure tanto vitale e necessaria come nient’altro.
Buona giornata e scusate, scusate davvero il banale pensiero d’amore di ferragosto, quell’amor che move il sole e l’altre stelle…

SILVANA LA PORTA








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