LETTERA APERTA DI UN ATA PRECARIO ALLE ISTITUZIONI CATANESI E SICILIANE
Data: Venerd́, 14 agosto 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni



Lettera aperta al Consorzio Aetnanet

A 37 anni ci sono dei progetti di vita, che non possono essere rinviati, anche perché frutto di investimenti, di lavoro, di energie profuse sul campo, di speranze, di rischi e lasciatemelo dire di sogni…
Tanti sogni ancora da realizzare!
Una canzone di Edoardo Bennato, che ho preso come spunto della mia storia, accompagna spesso le mie giornate, e quelle di tanti precari che come me vivono giorni di trepidazione per un lavoro che anziché avvicinarsi si allontana.
E ciò che dovrebbe rappresentare il quotidiano di tante persone diventa spesso un motivo per cantare

“UN GIORNO CREDI”

un simbolo come un altro di tante battaglie di precariato.
Mi riferisco a tante lotte per un lavoro stabile, per la formazione di una famiglia, per una cultura da reinventare nel segno dei diritti e della giustizia, dell’amicizia, giorno dopo giorno, senza mai arrendersi.
Vogliamo una società sana?
Allora non possiamo fare a meno di tutto ciò.
Dare senso e dignità alla vita della gente in una società civile non può prescindere da tali valori ma risulta tutto alquanto difficile ai tempi d’oggi.
Eppure ci vantiamo spesso di essere Europeisti rischiando di perdere la bandiera nazionale, simbolo di unità e di libertà.
Ma la politica italiana siamo noi, siamo ciò che scegliamo, siamo ciò che rappresentiamo, ognuno secondo le proprie responsabilità.
Leggo spesso articoli di precari della scuola e di altre categorie inguaiate al pari della nostra.
I nervi di tante persone sono a fior di pelle!
Sono precario anch’io dal 2001, e sono stanco di tollerare le malefatte che una dopo l’altra si susseguono senza soluzione di continuità.
Cosa mi ha permesso allora di affrontare queste lotte?
La fede, la credibilita dei miei progetti, l’ambizione di realizzarli, la tenacia, la perseveranza, l’essere testardo, questo caratteraccio che mi ritrovo, la mia ragazza arrivata strada facendo.
Chissà eppure me la sto giocando anch’io come tanti altri.
Graduatorie Provinciali Permanenti che sembrano più che Carte dei diritti incubi da prima pagina, dove il dubbio che qualcuno ti superi illegittimamente in graduatoria lascia sempre le persone col fiato sospeso, da parecchi anni.
Mi riferisco a casi accertati di manipolazioni di graduatorie in alcune regioni d’Italia, o a certificazioni fasulle per favorire gli amici, nonché a semplici errori materiali, che hanno costretto decine di persone a rivolgersi agli organi di giustizia competenti per territorio, con aggravi di spesa e lungaggini insopportabili.
Continue mortificazioni che si ripetono da una scuola all’altra, da una sede all’altra, distanziate alle volte decine di Km, con la paura di perdere l’incarico, che prima vestiva i panni di supplenza breve e saltuaria, oggi dopo sette anni di supplenze si chiama incarico annuale con durata fino al termine delle attività didattiche o fino al 31 agosto, senza sapere ne per quanto ne quando finirà quest’incubo che ci soffoca i sogni.
 Ma poi scusatemi, se il governo trova i soldi per rivitalizzare i perdenti posto che nell’a.s. 2008/09 hanno avuto un’incarico annuale, perché non immettere in ruolo già da quest’anno, un maggior numero di precari A.T.A. sui posti vacanti, per limitare i gravi problemi che incontreranno le varie istituzioni scolastiche nell’anno scolastico p.v..
Perché ridurre gli organici considerevolmente nel prossimo triennio senza prevedere contestualmente la copertura di tutti i posti vacanti nel medesimo periodo.
Ma ciò che mortifica e offende di più è perchè tali scelte devono sembrare soluzioni efficaci, quando non lo sono affatto?
Perché graduatorie in continuazione, quando parlano di cambiare i sistemi di reclutamento… perché contraddirsi così.
Per favore, vi supplichiamo, vi chiediamo di darci ascolto.
Non ci abbandonate, per quanto umile sia il nostro lavoro attribuite i compensi economici e il prestigio  a un lavoro che svolgiamo con passione e orgoglio nell’interesse della scuola sia pubblica che privata.
Il titolo di diploma che da accesso al profilo di assistente amministrativo è la testimonianza, così come quello di laurea che da accesso al profilo di D.S.G.A. che occorrono maggiori competenze sia giuridiche che informatiche, che non possono essere riconducibili ad un livello inferiore a quello di concetto per il primo e direttivo/dirigenziale per il secondo.
Non siamo più, semplici esecutori, ma ci assumiamo responsabilità maggiori rispetto ai profili che occupiamo e allo stipendio che percepiamo.
E’ semplicemente vergognoso accettare queste condizioni!
Eppure lo facciamo perché amiamo il nostro lavoro e perché vogliamo dare un avvenire diverso alle  future generazioni.





Noi vogliamo sognare come lo avete fatto voi, e ciò che conta di più, vogliamo che anche i nostri figli facciano dei bei sogni.
Le “intelligenze” sono un patrimonio insostituibile di cui questa nazione non può più farne a meno, e la scuola è parte assolutamente integrante.
Saremo tanti a premiarvi, ne sono convinto, se sarete in grado di attuare politiche concrete di stabilizzazione di tutti i precari della scuola, senza tralasciarne neanche uno, ma fino ad allora saremo malati terminali a due o tre cifre, presenti in questa o in quella graduatoria, elemosinanti di un posto di lavoro che non è detto che corrisponda sempre a reali e contestuali esigenze di vita.
Sia chiaro che le responsabilità non sono tutte da attribuire a  questo esecutivo, ma ponete rimedio al precariato della scuola con la stessa celerità con cui avete posto fine al problema dei rifiuti in Campania, o a come state affrontando egregiamente l’emergenza post-terremoto in Abruzzo, o il problema della sicurezza dei cittadini, perché ogni famiglia che perde un reddito e voi sapete bene che sono tante le famiglie monoreddito, rappresenta un fallimento di questo esecutivo nonché un grave squilibrio nel vivere quotidiano di un nucleo familiare.
Al di là dei numeri che ancora non mi permettono matematicamente di poter ambire ragionevolmente ad un posto nei ruoli della scuola, auguro buon lavoro a chi preposto alla soluzione di questi problemi.
Mi riferisco all’attuale esecutivo, ai Sindacati tutti per il loro impegno e la passione dimostrata nella soluzione delle annose problematiche della scuola, nonché alle associazioni delle famiglie, alla chiesa e a tutti coloro che si adopereranno per una scuola migliore.
Un futuro vero della società, non può prescindere dal ruolo della scuola.

Cordiali saluti

L’Assistente Amministrativo
                                                                                                                                                                     Mario Di Nuzzo






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