Ora di religione, il 59% sta con il Tar
Data: Giovedì, 13 agosto 2009 ore 19:13:45 CEST
Argomento: Comunicati


Il 59% dgli intervistati è d'accordo con la sentenza del Tar del Lazio che vieta ai docenti di religione di partecipare agli scrutini. È quanto emerge dal sondaggio quotidiano di Sky Tg24, secondo il quale, solo per il restante 41% dei partecipanti, l'ora di religione dovrebbe concorrere ai crediti per la maturità.E la polemica continua, dopo la presa di posizione della Cei che ha parlato di "bieco illumismo" e il ricorso della ministra Gelmini.  Di seguito riportiamo qualche parere:

Massimo Cacciari: «L'ora di religione è fondamentale. Dovrebbe diventare obbligatoria in tutte le scuole superiori. Una materia di insegnamento come italiano, storia e filosofia. Attenzione però, con professori scelti sulla base di titoli, concorsi, capacità. Come tutti gli altri. E non indicati dalla Curia».

Paolo Binetti, Pd: «Giusto il ricorso della Gelmini ma non lasceremo l'iniziativa a loro. Con Savino Pezzotta e con altri deputati, anche di centrodestra stiamo mettendo su un gruppo trasversale pronto a dare battaglia e a presentare ricorso. Altrimenti cosa vorrebbe dire essere cattolici impegnati in politica. La magistratura è entrata a gamba tesa».

Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl: «Fa bene il ministro Gelmini a ricorrere contro il Tar, ma è necessario riempire di contenuti quell'ora per chi sceglie di non frequentare l'insegnamento della religione cattolica».

Francesco Nucara, segretario del Pri: «Il ricorso al Consiglio di Stato è nel pieno diritto del ministro Gelmimi di fronte ad una sentenza del Tar che riguarda il suo dicastero. La reazione del Vaticano. uno Stato straniero, ad una sentenza di un organo della magistratura italiana è stata invece indecente. In Vaticano c'è chi ha ancora voglia di regolare i conti con Montesquieu».

Gianfranco Rotondi, ministro per l'attuazione del programma: «C'è un seme anticattolico che germoglia nel paese e questo deve indurre ad una riflessione seria».

Donatella Poretti, radicali-pd: «Mentre non siamo ottimisti sull'intervento del Consiglio di Stato ci auguriamo che il dibattito di questi giorni serva per aprire uno squarcio di informazione e magari anche un dibattito ... sui paradossi dell'ora facoltativa che genera privilegi, su insegnanti scelti da vescovi ma pagati dallo Stato più di quelli arrivati alla scuola pubblica per concorso, su una scelta apparentemente libera che non può essere revocata durante l'anno scolastico, e su una scelta che viene imposta dai genitori e realizzata dallo Stato, fin dall'asilo».

Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese evangeliche: «Contrariamente agli anni precedenti, questa volta andremo fino in fondo. In caso di invalidazione anche di questo pronunciamento faremo ricorso alla Corte costituzionale. Non si tratta di lotta anticattolica, ma della tutela dei diritti di quegli scolari che non si avvalgono».







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