Facebook compra Friendfeed, mossa anti Twitter e Google
Data: Mercoledì, 12 agosto 2009 ore 18:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il più grande social network del mondo, Facebook, ha annunciato ieri di aver acquistato Friendfeed, start-up californiana fondata da quattro ex dipendenti di Google. Non è stato reso noto il costo dell'operazione, che secondo alcuni blog statunitensi si aggirerebbe intorno ai 50 milioni di dollari. I dodici dipendenti di Friendfeed saranno ora assunti dal colosso di Mark Zuckerberg, dove si occuperanno dello sviluppo di nuove funzionalità. Mentre non è ben chiaro se in futuro Friendfeed chiuderà i battenti. Il che ha scatenato non poche preoccupazioni tra gli affezionati.

COS'E' FRIENDFEED - Poco noto tra il pubblico di massa, ma molto apprezzato all'interno della comunità geek, Friendfeed è un aggregatore che permette di riunire in unico luogo tutte le attività svolte online. Dagli addetti ai lavori viene definito un sito di "social-streaming". Basta registrarsi, indicare quali sono i servizi 2.0 a cui si è iscritti (YouTube, Last.fm, Twitter, Facebook, il blog - ma ce ne sono centinaia) e il sistema si preoccuperà poi di organizzarle un unico flusso personalizzato che si aggiorna in tempo reale. Il tutto con la possibilità di aggiungere amici, in modo da visualizzare i loro aggiornamenti, lasciare un commento o un semplice "Like" (mi piace). A seconda dei punti di vista, Friendfeed può essere considerato una versione più evoluta di Twitter (con cui condivide l'enfasi sul real-time) oppure una versione più elegante e minimale di Facebook. E proprio per questi motivi, la start-up ha attirato da subito gli utenti più avanzati della rete, arrivando a raccogliere circa 1 milioni di iscritti, tra cui anche una discreta community italiana.

PERCHE' SERVE A FACEBOOK - La motivazione ufficiale è semplice: "acquistare" nuovi sviluppatori di talento. E in effetti i fondatori di Friendfeed sono tra i migliori ingegneri web presenti sul mercato. I co-fondatori sono tutti ex-dipendenti di Google, dove in passato hanno realizzato servizi di successo come Gmail, Google Maps, AdSense (la piattaforma pubblicitaria) e finanche il motto aziendale "Don't be evil" ("Non fare del male"). Ma il vero motivo che non emerge dai comunicati ufficiali è un altro. E altrettanto semplice: Mark Zuckerberg spera in questo modo di frenare la rapida ascesa di Twitter, il sito di microblogging più gettonato del momento (che Facebook di recente aveva tentato di acquistare, senza successo). La posta in gioco è il controllo di quella che viene definita the-next-big-thing della rete: il web in tempo reale.

RICERCHE IN TEMPO REALE - Non è un caso quindi se sempre ieri Facebook abbia annunciato un'altra novità: la possibilità di effettuare ricerche sui contenuti pubblicati dai propri amici. Fino ad ora si poteva cercare soltanto tra i profili e poco altro (gruppi, applicazioni), mentre ora basterà inserire "Roma" per visualizzare gli aggiornamenti di status o le foto pubblicate dalla capitale. Proprio come già avviene su Twitter e Friendfeed. Una funzionalità che, per il momento, manca del tutto nell'arsenale di Google. E proprio questa potrebbe essere la migliore vendetta degli ex-Googler ora transitati a Facebook: spodestare l'ex datore di lavoro dalla posizione egemonica nelle ricerche online.

Nicola Bruno





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