Mozioni e delibere di dissenso nei confronti della riforma.
Data: Lunedì, 28 giugno 2004 ore 13:47:21 CEST
Argomento: Comunicati


MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA

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Prot.  14685                                                                       Palermo, 21/6/2004

 

Ai  Dirigenti Scolastici  della Sicilia

L o r o  S e d i

 

Ai Dirigenti dei C.S.A. - Sicilia

L o r o   S e d i

 

Oggetto: mozioni e delibere di organi collegiali della scuola.

 

            Continuano a pervenire a questa Direzione mozioni e delibere dei collegi dei docenti nelle quali si esprime dissenso nei confronti della riforma ed, ancor più, si delibera di non applicare la riforma stessa o di non adottare libri di testo i cui contenuti tengano conto delle novità introdotte dalla riforma.

            Ad alcune segnalazioni si è risposto individualmente, ma il moltiplicarsi delle delibere e delle richieste di intervento da parte di vari Dirigenti scolastici impone una riflessione su quanto si sta verificando.

            E’ evidente che non ci si riferisce alle mozioni, dato che la libertà di espressione non è certo in discussione, ma non si può che osservare che uno Stato di diritto impone comportamenti coerenti ad ogni livello: un fatto è criticare scelte normative, un fatto è deliberare la disapplicazione di tali scelte. Risulta superfluo sottolineare che, nei casi più gravi, la disapplicazione di norme dello Stato può travalicare la semplice illegittimità e non potrebbe trovare  giustificazione nell’autonomia delle  scuole e degli organi collegiali. Sia l’autonomia scolastica che l’autonomia didattica offrono certo vasti margini nella concreta applicazione delle norme concernenti la riforma, ma non consentono in nessun caso la disapplicazione delle stesse.

            Le leggi possono essere cambiate, ma finchè in vigore vanno applicate. Se tale principio non fosse condiviso proprio dagli educatori si avrebbe il fallimento di tutte quelle campagne sulla legalità di cui le scuole siciliane sono sempre state intelligenti protagoniste.

            Anche l’affermazione che norme di legge od aventi tale valore sono incostituzionali, non ne autorizza la disapplicazione, dato che solo la Corte Costituzionale può dichiararne l’incostituzionalità: fino ad allora le norme vanno applicate.

            Le SS.LL. pertanto, in caso di delibere illegittime, inviteranno gli organi collegiali a ripronunziarsi alla luce delle considerazioni sopra esposte, ricordando ai detti organi che, in autotutela, possono sempre annullare propri provvedimenti illegittimi.

            Altre soluzioni, pure possibili nel nostro sistema giuridico per il fatto che anche gli istituti autonomi, pur in mancanza di rapporti di gerarchia, sono “del tutto compenetrati nell’organizzazione dello Stato” (parere del Comitato consultivo dell’Avvocatura dello Stato del 5/2/2001 n. 14720), non sono allo stato attuale auspicabili dato che nella scuola, pur tra le mille polemiche, ha, fino ad ora, prevalso l’interesse degli studenti sulle contrapposizioni di ogni tipo.

.

                                                                                   Il Direttore generale

                                                                                    (Guido di Stefano)                                                                           







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