Catania: Illogica la demolizione della scuola Pascoli
Data: Martedì, 11 agosto 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le recenti notizie di stampa circa la proposta di demolizione dell'edificio della scuola "Pascoli" ora sede delle succursali della scuola Vespucci e Sante Giuffrida, e la precaria situazione dell'edificio dell'Istituto d'arte, sfrattato dal prestigioso Collegio dei Gesuiti in via Crociferi, sollecita da parte dell'Associazione delle Scuole autonome siciliane una forte presa di posizione a difesa del diritto alla scuola degli studenti che frequentano i suddetti istituti e della illogicità della proposta di demolizione di un edificio scolastico costruito secondo le norme antisismiche e presidio di educazione per un quartiere a forte rischio di devianza. Ricordiamo con soddisfazione quando l'allora ministro Giovanni Galloni, originario di Paternò, venne ad inaugurare l'allora "Scuola media Pascoli" con grande soddisfazione dell'intera Amministrazione comunale che donava alla Città un presidio di legalità e di educazione. Nel nuovo piano di riordino del quartiere San Berillo non sarebbe più logico che l'attuale edificio scolastico venga inglobato, (così come hanno fatti i grandi architetti per le chiese e castelli) magari con gli opportuni adattamenti estetici ed architettonici così da armonizzarsi con le avveniristiche strutture in progetto? Abbattere un edificio scolastico, e per di più costruito bene è un vero spreco e non è consono alla nostra cultura ed anche alla nostra economia. Salviamo il salvabile e l'Amministrazione comunale accolga con ferma decisione le richieste dei cittadini. Già l'edilizia scolastica catanese soffre il disagio del permanere di situazioni di scuole in affitto o adattate in conventi o strutture non adeguate ad essere scuole, soffre l'abbandono e la trascuratezza della mancata manutenzione ordinaria e con il tempo anche le strutture in cemento armato evidenziano le sofferenza del tempo e le scale antincendio, (dove ci sono) sono arrugginite. In occasione del terremoto d'Abruzzo è stato richiesto l'inventario dell'edilizia scolastica e la descrizione dei vari malesseri, tutto è rimasto accumulo di carte e formale adempimento burocratico. Collaborando insieme Provincia e Comune, con l'ausilio della Regione si potrà restituire al nostro territorio etneo un punto di positività che faccia dimenticare i tanti primati di disagi e di negatività. Investire nella scuola e per la scuola significa progettare il futuro di una società certamente migliore; trascurare,abbandonare, distruggere la scuola significa scendere sempre più verso il baratro dell'affossamento. La positiva soluzione a queste due emergenze, come già del caso della Scuola Doria, al momento in stand-by,siano segnali di ripresa e di illuminata amministrazione attenta al bene dei cittadini. Siamo in tanti a sperarci.


Giuseppe Adernò
Asasi Catania

Da La Sicilia







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