IL PERCORSO CREATIVO DI VIRGINIA WOOLF
Data: Domenica, 09 agosto 2009 ore 09:21:19 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Virgina Woolf legge la Recherche nel 1925, e pensando al successo da lei ottenuto con Mrs. Dalloway, si esprime così nelle pagine del suo diario:
Martedi, 8 aprile 1925
"Mi chiedo se questa volta io abbia raggiunto qualcosa. Be', nulla, comunque, in confronto a Proust, nel quale sono immersa. La qualità di Proust è l'unione dell'estrema sensibilità con l'estrema tenacia. Egli esamina quelle sfumature di farfalla sino all'ultima grana. E' resistente come il catgut ed evanescente come la polvere d'oro di una farfalla. E immagino che mi influenzerà e mi renderà furiosa con ogni frase mia "
da Diario di una scrittrice

 
Un'attività critica intensa e ininterrotta ,iniziata fin da giovanissima, la condusse a meditare sui problemi della loro letteratura e a chiarire a se stessa le ragioni della propria poetica commisurandola sul solido blocco della tradizione inglese, e la portò ben presto alla audace convinzione che il romanzo tradizionale di fattura ottocentesca non corrispondesse più nè alla realtà mutata del Novecento nè, soprattutto all'essere umano mutato."Il carattere umano è mutato", scriveva nel Dicembre del 1910,"si è
fatto frammentario ed elusivo"Sarà attraverso la spinta offerta dalla letteratura di Joyce e Proust che la Woolf riuscirà a superare
definitivamente i limiti stilistici e tematici dal Naturalismo ottocentesco.
Nacque a Londra nel 1882.Figlia di un critico letterario, fu a capo del gruppo di Bloomsburg, una cerchia culturale progressista che prendeva il nome dell'omonimo quartiere londinese.Con il marito fondò nel 1917 la casa editrice Hogart Press.Si impose ben presto nella narrativa inglese delprimo Novecento.Morì suicida nel 1941.


"Perchè una volta che il male di leggere si è impadronito dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello che si annida nelcalamaio e che suppura nella penna."V.Woolf
Virginia Woolf è stata autrice di saggi letterari di grande rilievo, acutissima interprete della condizione femminile ("Una stanza tutta per
sé", "Immagini del passato"). La sua opera di romanziera è da considerarsi uno tra i massimi risultati del romanzo sperimentale inglese e del romanzomoderno occidentale. Il vero e disincarnato protagonista delle sue opere è il tempo, come flusso perpetuo che minaccia l'integrità della persona e larealtà dell'esperienza concreta; Woolf registra nei "momenti", nei "momenti d'essere" l'autenticità della vita. La relazione tra il "momento" e il flusso del tempo è, nei suoi romanzi, analoga a quella tra identità
personale e mondo esterno. "Al faro" è diviso così in tre "pannelli temporali", uniti dal filo simbolico di una gita progettata dalla famigliaRamsay, durante una vacanza al ma re e che non verrà fatta se non di lì a dieci anni. La figura centrale è Mrs Ramsay, la cui bellezza impigliata nelle reti del le incombenze della sua giornata infonde malinconia in chi la guarda o la ricorda. Le angolazioni plurime dalle quali viene os servata Mrs Ramsay costituiscono una delle più magistrali rappre sentazioni polifoniche del divario tra tempo cronologico e tempo interiore, del volo della memoria che connette i frammenti dell'esistenza e li chiude in un
cerchio, destinato a rifrantu marsi nell'istante successivo.La formazione culturale della giovane letterata è vasta e comprende gran  parte dei libri custoditi nella biblioteca paterna; le sue conoscenze le consentono così didivenire a poco più di venti anni una stimata collaboratrice del Times Literary Supplement e di partecipare alla fondazione di un nuovo gruppo di intellettuali, il Bloomsbury. Le esperienze di Virginia iniziano, però, a crescere in numero e qualità dal 1904, data della morte di Stephen, che lascia i figli liberi da un punto di vista culturale. Seguono anni importanti per la formazione della futura scrittrice, purtroppo caratterizzati da crisi
psichiche difficili da superare, che culminano in un primo mancato tentativo di suicidio.

Venti anni dopo avere lasciato il 22 di Hyde Park Gate, indirizzo memorabile di cui Virginia Woolf farà più tardi il titolo di una breve confessione autobiografica, evocherà la cupa atmosfera di questa residenza del South Kensington, zona londinese dove, da più di mezzo secolo, il vittorianesimo trionfante prediligeva erigere le sue costruzioni più monumentali. Qui, in una sapiente disposizione di
appartamenti attigui idonei ad accogliere negli stessi spazi una ventina di persone, vive la tripla famiglia di sir Leslie Stephen e Julia Prinsep Stephen: entrambi vedovi provenienti da un primo matrimonio, hanno insieme quattro figli, che
 vengono ad aggiungersi ai quattro nati dai loro primi rispettivi letti. In questacomplessa figliolanza, Virginia Adeline occupa la settima e penultima posizione. I ragazzi Stephen lasciano Hyde Park Gate per andare a vivere al 46 di Gordon Square,nella zona di Bloomsbury, dove prendono l’abitudine di ricevere intellettuali, scrittori edartisti, in un circolo ben presto battezzato il “gruppo di
Bloomsbury”. Nel gruppo del Bloomsbury Virginia conosce Leonard Woolf, intellettuale impegnato molto più di lei sul fronte politico, ma palesemente inferiore in doti artistiche e livello culturale, con cui decide di sposarsi prendendone il cognome.
Per il consorte si dedica assiduamente alla collaborazione con la casa editrice da lui fondata, la Hogart Press; secondo Attilio Bertolucci,che ha realizzato un interessante sunto della vita della scrittrice nella prefazione dell'edizione Garzanti de "L'Otello", l'impegno della Woolf è ammirevole, considerando che in questi anni la nevrosi continua costantemente a farla soffrire, ma non gli impedisce di divenire una delle intellettuali più attive della Londra post vittoriana.

Gli anni tra il'15 e il'22 furono un periodo cruciale di trasformazione della Woolf da aspirante scrittrice in scrittrice. "Una donna deve avere soldi e una  stanza suoi propri, se vuole scrivere romanzi." Nei racconti "Lunedì e martedì" del '21 che, con sua grande felicità piacquero molto al suo amico poeta Eliot, aveva cominciato a costruire secondo quell'approccio lirico obliquo che avrebbe generato poi il sottile, inconfondibile tremito poetico delle sue pagine future.Mentre scriveva "NOTTE E GIORNO" si era chiesta -a proposito dei romanzi impeccabilmente confezionati secondo verosimiglianza-"fatica sprecata giacchè oscura e tarpa la luce dell'ispirazione":"E' proprio così la vita? Devono essere proprio così i romanzi?".
Nelle opere successive appare chiaro e definitivo l'utilizzo dello stile del "flusso di coscienza"(La signora Dalloway e Gita al faro) Virginia è attivista all'interno dei movimenti femministi per il suffragio delle donne e riflette più volte, nelle sue opere, sulla condizione femminile.Virginia aveva acquisito una sensibilità femminista durante gli anni dal '10 al '20,età classica delle suffragette a Londra, a causa dei contatti con donne di varia estrazione sociale impegnate nella battaglia del voto politico alle donne e la spinta più decisiva le venne, ritengo,dalla sua modesta e adorata maestra di greco, Janet Case.
Il femminismo in lei attecchì su una sofferenza antica:il suo senso di esclusione , di oppressione, il suo odio per la società patriarcale, il suo essersi fin da ragazzina ritenuta una vittima di quest'ultima.
In Una stanza tutta per sè del 1929 si tratta il tema della discriminazione del ruolo della donna mentre in Le tre ghinee del 1938 si vede approfondito quello della figura dominante dell'uomo nella storia contemporanea. Il rapporto con la donna viene visto anche sul piano sentimentale dalla stessa Woolf con la sua storia d'amore con Vita Sackville West che si riflette nel romanzo Orlando.

Nell'estate del 1940 pubblica l'ultima opera; Tra un atto e l'altro, mentre la Gran Bretagna è in guerra. Intanto le sue crisi depressive si fanno sempre più violente e incalzanti. Virginia ama circondarsi di persone ma quando è sola ricade nello stato d'ansia e di sbalzi d'umore tipico della malattia. A contribuire all'aumento delle sue fobie è il procedere della guerra.

L'ultimo libro che Virginia scrisse fu Fra gli atti.Con questo libro sposta ora ironicamente il suo tiro sul pubblico i che reclama intralci, certezze, significati tangibili, messaggi.Il libro è ispirato a una sorta di nostalgia:al desiderio che possa perdurare, dinanzi alla barbarie avanzante-nel cielo sopra Rodmell, dove Virginia abitava e scriveva, veniva frattanto combattuta a colpi d'aerei la battaglia d'Inghilterra-la grande antichissima,splendida civiltà rurale dell'Inghilterra legata alla fioritura della civiltà borghese: e sottintende una angoscia per gli inevitabili radicali futuri mutamenti della vita dopo la guerra.Il 28 Marzo del '41,completato questo romanzo cui mancava solo la rifinitura finale,Virginia uscì una mattina quietamente da casa e andò ad annegarsi, zavorrandosi di pietre le tasche della giacca,nel fiume Ouse.Si suicidò perchè amava tanto la lucidità.

Alla sorella Vanessa lasciò scritto:"Non faccio che udire voci e so che questa volta non ne uscirò.Ho lottato ma non ce la faccio più.

"La vita è un sogno dal quale ci si sveglia morendo."
2008-06-18-woolf

. Lasciò una toccante nota al marito: « Sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che chiunque avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone abbiano potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche di scrivere questo come si deve. Non riesco a leggere.
Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono.Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se chiunque avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi. V. »


Il femminismo di Virginia Woolf è stato adottato e adattato, piegato a nuove esigenze,innestato nei bisogni del presente, in poche parole elaborato,rivissuto;ed esiste perfino il o rischioche certi lineamenti storici della Woolf risultino incredibili, se non indifferenti, tanto ci siamo appropriati di lei , tanto ne abbiamo fatto la nostra madre spirituale.per esempio il suo enorme investimento nella lotta per l'istruzione superiore femminile, posta dell'indipendenza economica, posta, a sua volta della libertà di pensiero, e il suo legame fino a ieri sconosciuto con le pioniere di questa lotta in Inghilterra.
Sì, come fece Virginia a rompere il suo bozzolo dorato?Armanda Guiducci dice:"La domanda m'intrigava tanto che ho finito per scrivere una biografia, in tal senso, finora inesistente di Virgina Woolf(Virginia e L'angelo, Longanesi, 1991).Un modo come un altro , fra quelli in gioco, permantenere viva fra il suo tempo storico e il nostro questa scrittrice grande e coraggiosa , giustamente definita "la mad
re spirituale" dell'odierno movimento delle donne colte.






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