QUANDO I DOCENTI PRECARI SICILIANI DIVENTARONO TAPPABUCHI E CASSINTEGRATI
Data: Sabato, 08 agosto 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Ci sono le belle notizie e come tali dobbiamo prenderle. Ieri 7 agosto è stato firmato un accordo tra Governo regionale e Miur per i precari della scuola siciliana che, da quest’anno, grazie ai generosi tagli del duo Gelmini Tremonti, saranno a spasso per le vie della città. L'Accordo prevede l'assegnazione di una dotazione aggiuntiva di personale alle scuole che sarà utilizzata in attività progettuali rivolte a sostenere l'innalzamento della qualità dell'offerta formativa attraverso il miglioramento dell'insegnamento della matematica, delle scienze, della tecnologia e della capacità di lettura.
L'incarico sarà attribuito al personale precario che, già destinatario di contratto annuale nel 2008/2009, rimarrà escluso dagli incarichi per il 2009/2010.
Oltre al riconoscimento del punteggio, gli interessati saranno assegnate tutte le supplenze brevi e saltuarie che si renderanno disponibili nella scuola.
Circa 1.800 le unità lavorative coinvolte: 600 docenti di sostegno, 900 docenti di posto comune e 300 ATA.
Bene, bene. Ma leggiamo tra le righe. Cioè pigliamoci la buona notizia in generale, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, e ringraziamo Iddio del provvedimento. Ma dopo leggiamo tra le righe. i docenti, dopo una vita di studio, diventano sempre più tappabuchi. Vagheranno per le scuole con un incarico ora qui ora lì: un giorno faranno recupero, un altro giorno una supplenza, un altro giorno ancora magari risponderanno al telefono, se ci sarà bisogno. Naturalmente con un contentino economico che non potrà essere corrispondente a un reale stipendio.
Ma ci pensate alle conseguenze psicologiche nell’animo di chi nella scuola ha sempre lavorato da professionista, malgrado il precariato? In sintesi siamo arrivati, a scuola, alla cassa integrazione di aziendale memoria. E va a finire che si prenderanno anche il vizio e ci faranno lavorare a orario ridotto e per pochi spiccioli e in tutte le mansioni.
Il Sud è stato sempre e rimarrà vittima di questo assurdo e perverso assistenzialismo, che non genera lavoro, ma schiavitù a buon mercato.
Abbiamo veramente toccato il fondo. Prima si taglia indiscriminatamente, poi si riacciuffano i precari dell’anno precedente con una elemosina indegna di persone che speravano di fare un lavoro almeno almeno dignitoso. Meno male, sì. Ma abbiamo davvero toccato il fondo.

SILVANA LA PORTA






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