''RICREAZIONE'': IMMISSIONI IN CALO OVVERO MORIRE DA PRECARIO
Data: Giovedì, 06 agosto 2009 ore 09:06:34 CEST
Argomento: Opinioni


Si chiama dottamente climax discendente. Volgarmente possiamo dire, in omaggio al nostro buon dialetto, ca “pigghiamu a calata”. Nel 2007 sono state infatti 50000 per i docenti e 10000 per gli ata. Nel 2008 i docenti sono diventati 25000 e gli ata son rimasti 10000. Ma nel 2009, notizia di qualche giorno fa, le immissioni in ruolo nella scuola saranno  8.000 per i  docenti + 8.000 per gli ATA.
E qui si impone, naturale, qualche riflessione. Innanzitutto da questi esigui numeri emerge e si conferma chiaramente la politica dell’odierno governo, che, chissà perchè, è da quando è in carica vede nella scuola un Leviatano sprecone e inefficiente, che va potato senza pietà. Tagli di qua, tagli di là, l’ora di cinquanta minuti, la revisione delle classi di concorso, tutto finalizzato al risparmio, ma mai alla valorizzazione del settore istruzione, il più importante per la reale crescita del paese. E così quest’anno i precari che al servizio della scuola italiana, sbattuti di scuola in scuola e di regione in regione, ci lavorano da una vita, resteranno a bocca asciutta. In provincia di Catania le immissioni saranno circa 350, una miseria, una vergogna qualche posto al massimo per ciascun settore. Ecco che cosa si fa, invece di definire un piano pluriennale di assunzioni per garantire l'esaurimento delle attuali graduatorie anche attraverso la definizione di percentuali adeguate tra i vari canali di reclutamento e una corretta programmazione dei nuovi accessi.
Poi sorge spontanea un’altra osservazione: nelle precedenti tornate di immissioni c’era una naturale differenza tra i posti riservati ai docenti e quelli riservati agli ata: i professori sono in maggior numero, quindi in proporzione…E invece siamo alla par condicio: 8000 posti ata, 8000 docenti, ma in base a quale criterio? Boh!
L’altro giorno, mentre camminavo per le strade di un paesino dell’entroterra, ho visto una scritta sul muro, una di quelle in rosso, che si stagliano nette all’orizzonte: “Non voglio morire da precario” Adesso, dopo la notizia delle 8000 immissioni docenti, possiamo immaginare chi ne fosse il malinconico e disperato autore.

SILVANA LA PORTA

 








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