DIMMI CHE DOCENTE HAI E TI DIRO’ CHE SCUOLA SEI…
Data: Sabato, 05 giugno 2004 ore 14:27:46 CEST
Argomento: Opinioni


DIMMI CHE DOCENTE HAI E TI DIRO’ CHE SCUOLA SEI…

 

 

 

Un linguaggio metaforico, denso più che mai, iridescente di brillii vari. Ecco cosa vi aspetta se solo provate a leggere gli Annali dell’Istruzione: vi si delineerà, in un attimo, un futuro roseo, fitto di aperti orizzonti e di avvincenti speranze. Ebbene, sì: la scuola italiana si avvia a incastonarsi in un firmamento lucente, di cui unico e vero protagonista sarà…indovinate un po’…il docente, fulcro del processo educativo, motore del futuro, serotina stella nascente!

Ascoltiamole un po’, dunque, queste parole. Ci faranno capire la stima e la considerazione di cui noi insegnanti godiamo in una nazione dove il livello dell’Istruzione è precipitato e si parla ai docenti come se si parlasse a degli stupidi senza arte né parte.

“Nel cielo della riforma della scuola approvata dal Parlamento il 28 marzo del 2003 la stella che a noi pare brillare con maggiore intensità è quella che dà luce ad una professionalità degli insegnanti colta e competente capace di aprire le menti degli allievi su affascinanti e critici orizzonti culturali, illuminati a giorno da forme plurali di conoscenza […] Una professionalità colta e competente dei docenti assicura alle giovani generazioni l’opportunità di disporre precocemente degli occhiali cognitivi e valoriali con i quali potere capire e partecipare al romanzo esistenziale di una società del cambiamento. Quanto più la formazione iniziale del docente espone un respiro lungo-quanto dispone di un compasso largo, aperto sull’intero quadrilatero professionale del sapere, saper-fare, saper-interagire e saper-essere - tanto più l’insegnante si veste dei panni dell’architetto dell’educazione e dell’istruzione. […] Necessita una professionalità forte nel nome di una scuola che abiliti a pensare con la propria testa e a sognare con il proprio cuore. […] La formazione iniziale degli insegnanti potrà pervenire a una professionalità colta e competente a condizione che il docente stringa nelle mani una sua personale valigetta ventiquattrore. Questa conterrà i ferri del mestiere senza il quale il docente non potrà disporre di durature competenze professionali. I ferri del mestiere dell’insegnante da porre nella sua valigetta ventiquattrore, irrinunciabili per fare scuola oggi, sono: il curricolo, la relazione, la personalizzazione, l’integrazione, la disciplinarità, l’interdisciplinarità, l’ambiente, la ricerca, i laboratori, la valutazione formativa e sommativa.

La formazione iniziale dei maestri e dei professori deve dunque avere a propria disposizione, nel proprio arco professionale, una freccia educativa capace di cogliere un obiettivo oggi improcrastinabile: la costruzione di una persona dell’elevata sensibilità culturale morale e valoriale.”

Così, in tanto sfacelo attuale,  ai docenti, novelli Robin Hood dell’Istruzione, parlarono i babbei.

 

 

                                               Silvana La Porta







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