LETTERA APERTA AL GOVERNATORE LOMBARDO SUI TAGLI IN SICILIA
Data: Domenica, 02 agosto 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Lettera aperta al Presidente della Regione Siciliana

Governatore Raffaele Lombardo

sui tagli della scuola in Sicilia

 

Presidente, chiedo a Lei perché lei può, se vuole può.

I Giudici della Consulta della Corte Costituzionale hanno dichiarato illegittime alcune norme del decreto sviluppo del giugno 2008 messe a punto dal Ministro Mariastella Gelmini: lo Stato, e nella fattispecie il Ministero dell’Istruzione, non può ridimensionare la rete scolastica sul territorio perché si tratta di una competenza delle Regioni ed inoltre al Ministero non può essere assegnato il compito di definire «criteri, tempi e modalità per la determinazione e l’articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica».

Ne consegue pertanto che spetta alle Regioni definire il “ridimensionamento” e più esplicitamente gli eventuali tagli al personale. E’ Lei che ha quindi il potere di ridefinire i tagli in organico.

Va dato a Lei e al suo Governo,  il merito di avere aderito al ricorso delle otto regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Basilicata e Sicilia) contro il decreto Gelmini che cercava di porre un argine allo smembramento e alla dequalificazione della scuola pubblica.

Ricordo ancora che, nei giorni dello sciopero del 30 ottobre 2008 che ha aveva visto un’adesione dell’oltre 70% del personale scolastico e su cui subito si è messo il coperchio, le dichiarazione dei suoi uomini più vicini, tra cui il segretario siciliano del Movimento per l'Autonomia Leanza, oggi Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione, erano state tese a condividere le richieste dei sindacati e dei lavoratori della scuola contro i tagli al personale.

Mi rivolgo a Lei affinchè si faccia carico del territorio e diventi l’artefice, il paladino delle istanze della sua popolazione.  Bossi lo fa per la sua Padania, Lei lo faccia per la sua Sicilia o meglio ancora per il suo Sud. Bossi ha attaccato gli sprechi, la cattiva gestione ma poi quando si è trattato di fare sopravvivere l’aeroporto di Malpensa, inutile doppione di Linate (2 aeroporti in una sola città, Milano), si è schierato con i suoi dipendenti, con le sue famiglie ed ha fatto sopravvivere un inutile carrozzone. La Sicilia come lei sa ha livelli di disoccupazione ben superiori a quelli di Milano e una situazione socio-economica ben più grave, aggravata dal periodo di congiuntura economica che stiamo vivendo.

Lei ha una adesso una grande opportunità. Fare qualcosa di veramente concreto per l’occupazione e l’economia siciliana o meglio ancora per il Sud, bloccando i tagli della scuola in Sicilia. La Consulta della Corte Costituzionale gliene ha dato l’opportunità.

In virtù dell’Autonomia della nostra regione, dell’Indipendentismo siciliano, delle problematiche del nostro territorio (disoccupazione, criminalità organizzata, inadeguatezza delle infrastrutture, povertà) e soprattutto in riferimento alle ragioni della Consulta della Corte Costituzionale potrebbe Autonomamente ed Indipendentemente prendere una decisione forte non recependo il decreto della Gelmini, da Voi stesso peraltro giustamente impugnato, e costruire il suo consenso con una determinazione a favore del lavoro in Sicilia.

Non avalli un altro scempio. Non ne diventi un complice.

Non diventi Lei, responsabile del licenziamento di migliaia di lavoratori che da anni contribuiscono al funzionamento dell’istruzione in Sicilia e che aiutano con le loro retribuzioni a far girare la così tanto debole economia siciliana. Non faccia precipitare nel baratro il destino di questi lavoratori e delle loro famiglie.

Lei ha la possibilità di non operare i  tagli contenuti in tale decreto e stabilizzare i lavoratori che già da anni fanno parte integrante degli organici effettivi (essendo inseriti nella 1^ fascia) e che solo a causa di un sistema contorto non fanno parte dei lavoratori a tempo indeterminato; lavoratori che ora rischiano di essere cancellati in un sol colpo come non fossero mai esistiti.

Oltre alle richieste per i FAS, il ponte, le infrastrutture, ha adesso l’occasione concreta di dimostrare a noi siciliani il suo attaccamento alla nostra terra.

Presidente, chiedo a Lei perché lei può, se vuole può.

 

Laura Barbagallo







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