Roberto Cota
smentisce l'esistenza di prove di dialetto per insegnanti, ma il testo
in discussione prevede comunque test pre-selettivi di cultura locale
ROMA - "Informarsi prima di
protestare". La Lega Nord cerca di spegnere le polemiche sulla scuola.
Roberto Cota, capogruppo del Carroccio alla Camera, dichiara che "il
presunto esame di dialetto per i professori è una bufala". Ma se non ci
sarà un test di dialetto per i futuri insegnanti, la Lega non vuole
rinunciare ad una prova pre-selettiva per l'iscrizione agli albi
regionali nella quale "si attesti la tutela e la valorizzazione del
territorio da parte dell'insegnante", come ha dichiarato ieri la
deputata della Lega Paola Goisis.
La proposta leghista di test prevede prove pre-selettive per consentire
l'accesso agli albi regionali degli insegnanti, albi previsti proprio
dalla proposta di legge in discussione. Questi test dovrebbero essere
propedeutici rispetto al superamento dei concorsi pubblici. Inoltre, lo
spostamento da una regione all'altra sarà possibile ma dando precedenza
agli insegnanti provenienti dalle regioni contigue.
La proposta di inserire dialetto e tradizioni locali nelle
scuole "è una proposta sulla quale si può assolutamente ragionare"
spiega il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini,
sottolineando che "non c'è su questo tema nessuna conflittualità tra
Lega e Pdl. E' una polemica distante dalla realtà".
Per quanto riguarda lo studio del dialetto e delle tradizioni locali,
un tema molto caro alla Lega, assicura il ministro dell'Istruzione,
sarà affrontato in sede di revisione dei programmi. Quest'anno abbiamo
fatto partire le riforme e siamo alle prese con queste. Quando
affronteremo il tema dei programmi affronteremo questa proposta della
Lega". Ma la Gelmini si dice convinta che "la maggioranza non faticherà
a trovare un accordo anche sul tema della continuità didattica e sui
temi delle tradizioni locali, come ha fatto per altre importanti
decisioni".
Ma non tutti nel Pdl sono d'accordo con il ministro. La presidente
della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea (Pdl), ritiene
che la "pre-selezione deve avvenire sulla base dei titoli di studio
conseguiti, non certo sulla loro conoscenza del dialetto".
Molto negative le relazioni delle opposizioni. "Ancora una volta la
Lega con la sua cultura razzista, solleva una questione inaccettabile",
ha dichiarato Pierfelice Zazzera, capogruppo dell'Idv in commissione
Cultura alla Camera. "Ci sono cose che vanno oltre
l'ammissibile in un dibattito pubblico politico e serio in un Paese
democratico che dovrebbe avere il senso della propria unità", lo
afferma Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, la quale
insiste sullo scontro interno al Pdl. "C'è uno scontro nel Pdl perchè
la testa del partito sta a Milano mentre il corpo sta nel Mezzogiorno e
c'è questo continuo ricatto che la Lega opera. Non appena si tira la
corda da una parte, con la pericolosa idea del Partito del Sud, ecco
che la Lega si inventa l'esame di dialetto per i maestri. Il Sud è
completamente ignorato da questo governo".
(La
Repubblica - 29 luglio 2009)