Immissioni in ruolo: sono più i delusi che i premiati
Data: Martedì, 18 maggio 2004 ore 11:52:13 CEST
Argomento: Opinioni


Immissioni in ruolo: sono più i delusi che i premiati

Sono 15 mila i posti destinati alle immissioni in ruolo nella scuola e sono centinaia di migliaia i precari in graduatoria che attendono il posto fisso.
Saranno inevitabilmente più i delusi dei premiati. Ma, mentre per chi è nelle posizioni medio basse di graduatoria, la rassegnazione è scontata, per chi invece si trova in pole position le decisioni che stanno per essere adottate tra Miur e sindacati diventano decisive.
I 15 mila posti come saranno ripartiti? Quanti ai docenti e quanti al personale Ata?
Le ultime ipotesi raccolte dopo l’incontro tra sindacati e ministero parlano di 12.500 posti per i docenti e 2.500 per gli Ata.
Ma, se saranno 12.500, quanti n’andranno ai diversi settori della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di I e di II grado? Quali settori disciplinari saranno privilegiati? E, dopo, come saranno distribuiti quei posti tra i diversi territori regionali?
Il bottino è piuttosto magro e, per i precari di lungo corso iscritti nelle graduatorie permanenti, lo è ancor di più perché quegli ipotetici 12.500 posti sono da ripartire per metà tra gli iscritti nelle graduatorie permanenti e per la seconda metà tra gli iscritti delle graduatorie di merito degli ultimi concorsi. Diventa sempre più esile la certezza, contrariamente a quanto afferma il ministro Moratti, di concludere la rideterminazione dei punteggi sulla base degli emendamenti approvati in commissione cultura al Senato (se confermati in Aula), entro la metà di giugno. Le modifiche introdotte (Valutazione del servizio prestato presso gli istituti di pena, in zone di montagna, valutazione di titoli di studio che possono essere conseguiti dopo la scadenza del termine nella sessione estiva, etc) e le nuove inclusioni potrebbero comportare la riapertura dei termini per la presentazione della domanda d’aggiornamento già fissata al 21 maggio, rendendo difficile il completamento delle graduatorie in tempo utile per far "scattare le previste 15 mila nuove assunzioni in tempo per garantire un sereno avvio delle lezioni", come ha affermato il ministro.
Al nuovo incontro previsto per i prossimi giorni il Miur, per richiesta sindacale, dovrebbe fornire dati più definiti sul numero effettivo dei posti vacanti, sul turn over dell’ultimo triennio e sulle classi di concorso in esubero.
Comprensibile la delusione dei sindacati che si trovano a dover concorrere alla spartizione del magro bottino, pur avendo da tempo invocato un piano pluriennale di immissioni in ruolo per contenere l’esercito dei precari che per effetto dei tagli annuali degli organici s’ingrossa sempre di più.Dall’informativa sindacale sugli incontri che si sono tenuti in questi giorni presso il Miur per definire il numero dei posti per le immissioni in ruolo, risulta che i posti liberi nella scuola statale italiana sarebbero circa 145 mila, una quantità enorme che equivale circa al 15% dell’intero organico del personale docente e Ata.
In attesa di conoscere direttamente dal Miur il dettaglio di questa incredibile situazione, senza considerare i tagli di organico che avranno effetto dal prossimo settembre e i pensionamenti del personale già ufficializzati e, anch’essi, efficaci dal prossimo anno scolastico.
Sulla base degli elementi acquisiti, è complessivamente fondata la previsione che a settembre la vacanza di posti sia intorno alle 145 mila unità, di cui un terzo di docenti.
Nell’anno in corso sono ben 36 mila i posti di docenza vacanti nelle scuole statali, con la scuola primaria che fa registrare il maggior numero di cattedre prive di titolare (14.252), seguita dalla scuola secondaria di I grado (ex-scuole media) con 9.325 cattedre vuote. Seguono poi la scuola dell’infanzia con più di 7 mila posti vacanti e, infine gli istituti secondari superiori che fanno registrare quasi 5 mila cattedre vuote.
I vuoti più clamorosi si registrano comunque negli organici del personale Ata con oltre 81 mila (81.466) posti scoperti.
Un totale complessivo che si attesta intorno ai 117 mila posti vacanti, a cui andranno aggiunti gli ulteriori posti che saranno lasciati liberi da settembre per pensionamento (circa 21 mila), parzialmente contenuti dai tagli di organico 2004-05 (2.400 posti) recentemente definiti dal Miur.
Prof. Ignazio Di Raimondo







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