CONCORSO DIRIGENTI SCOLASTICI: UNA VICENDA SCANDALOSA
Data: Giovedì, 23 luglio 2009 ore 00:04:18 CEST
Argomento: Opinioni


LETTERA APERTA

 

Concorso per dirigenti scolastici: una vicenda scandalosa

 

         Ci sono circostanze nella vita nelle quali , pur mettendo tutta la buona volontà per far buon viso a cattivo gioco e pur volendo accettare, “turandosi il naso”, le “schifezze” che ci vengono propinate quotidianamente, per quieto vivere o perché non siamo guerrafondai a tutti i costi, viene naturale un moto di rigetto, il desiderio di abbandonare questo Paese dove i meriti, le qualità, il sacrificio, l’impegno, l’amore per il proprio lavoro vengono frustrati continuamente e vince solo l’arroganza, la meschinità e, quel che peggio, la mediocrità e l’inettitudine. Quel che ho letto in questi anni e che si continua a scrivere sull’ormai famigerato corso-concorso per dirigenti scolastici è da voltastomaco. Dapprima pensavo che la questione fosse circoscritta alla sola Campania, terra adusa a certi meccanismi per antico retaggio – tangentopoli insegna -, poi mi sono reso conto che il disagio, la protesta di chi aveva preso coscienza che “così avanti non si può andare” si erano estesi, a macchia d’olio, e comunque a buona parte dell’Italia meridionale ed insulare. Ma come si è sviluppato il disegno del “grande vecchio” - perché una regia pur deve esserci stata! - che ha architettato un concorso di tal fatta, nato per 1.500 dirigenti scolastici ha visto moltiplicare i posti  per strada, che si sono alla fine più che raddoppiati, con vincitori che, salvando la pace di pochi, sembrerebbero provenire in buona parte dalle fila dei sindacati o dalle direzioni regionali scolastiche o dai CSA o dagli Enti di formazione scolastica, presso i quali erano distaccati? Si è certamente giocato sul fatto che in questo paese la classe docente, martirizzata da anni di sofferenze, da bocconi amari da ingoiare quotidianamente, con gli stipendi più bassi d’Europa, misconosciuta e vilipesa, avrebbe tollerato quest’ulteriore insulto senza reagire, come peraltro accaduto in passato. Ed i “politici”, i parlamentari, quelli vecchi, ma anche quelli nuovi che si sono succeduti in questi anni, cosa hanno fatto per rimediare alla beffa oltre che al danno? E la Magistratura, che pure ha avuto tante sollecitazioni, con esposti e denunce da varie parti d’Italia? Lo sappiamo che la macchina della Giustizia è lenta, ma qui, a breve  quelli che hanno i cosiddetti “santi in paradiso”, con emendamenti, modifiche, stravolgimenti all’impianto originario del concorso, si saranno tutti sistemati sugli scranni della dirigenza scolastica e, si valuta, che ci vorranno altri dieci anni almeno per rinnovare una classe dirigente nella scuola, per la quale, salvando la pace di pochi, oggi tutto si potrà dire fuorché che sia costituita dalla parte migliore, più impegnata e preparata, da coloro che all’insegnamento frontale hanno donato, con grandi sacrifici e con dedizione assoluta, buona parte della loro esistenza e del loro lavoro. Se questa è la “riforma” della scuola, se questo è il messaggio che bisogna diffondere tra le nuove generazioni che si vengono a formare nelle aule scolastiche, con la pena nel cuore, non resta che gridare col grande Eduardo: “ Fujtevenne! “ e non solo da Napoli.

 

Gennaro Capodanno – Napoli







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