Buone vacanze sulla Luna Offrono Google e l'Inaf
Data: Luned́, 20 luglio 2009 ore 09:21:11 CEST
Argomento: Rassegna stampa


A quarant’anni dal primo sbarco sulla Luna – 20-21 luglio 1969 – il motore di ricerca Google e l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) vi invitano a fare una vacanza sul nostro satellite. Vale la pena di accogliere questi inviti. Sporco per sporco, meglio la “spiaggia sporca” della Luna (come Neil Armstrong descrisse il Mare della Tranquillità subito dopo l’uscita dal Lem) che la spiaggia sporca di Ostia.

Google, dopo le mappe della Terra e del cielo, con Google Moon mette a disposizione il più particolareggiato degli atlanti lunari. Quanto all’Inaf, vi invita a visitare il nuovo sito www.vacanzesullaluna.com

“Abbiamo pensato a un sito che fosse originale e divertente per parlare della Luna – dice Elena Lazzaretto, l’astronoma dell’Inaf che l’ha realizzato – ma quello che ci troverete non è fantascienza: sono le informazioni che ragionevolmente potrebbero interessare a chi guarda alla Luna con occhi da turista, dall’addestramento alla scelta della tuta spaziale, dalla durata del tragitto ai luoghi da non perdere”. Ricco d’immagini e testi pensati per rivolgersi a tutti, il sito Inaf offre anche la possibilità di inviare domande via e-mail agli astronomi. Sarà on-line dalla sera di lunedì 20 luglio, a 40 anni esatti da quando la navicella Eagle della missione Apollo 11 toccò il suolo lunare. E rimarrà aperto ai visitatori per l’intero 2009, proclamato dall’Onu Anno internazionale dell’Astronomia.

La Luna come luogo di vacanza potrà diventare realtà forse verso la fine del secolo. Ma la Nasa ci pensò già nel 2006, durante le Olimpiadi della neve di Torino, immaginando che le gare si svolgessero sulle Alpi, sì, ma quelle della Luna, una catena di montagne ben visibile al primo quarto anche con un piccolo telescopio.

Certo, qualche differenza c’è. Sulle Alpi lunari uno sciatore incontrerebbe svantaggi pesanti: niente aria, temperatura che passa da 120 °C al sole a -110 °C all’ombra e, manco a dirlo, niente neve. Ma scoprirebbe anche qualche vantaggio. La forza di gravità lunare è un sesto di quella terrestre, per cui i muscoli risultano sei volte più potenti. Non c’è vento né resistenza aerodinamica dovuta all’atmosfera. La bassa gravità riduce il rischio di incidenti: si cade, ma dolcemente. Quanto alla neve, può essere surrogata dalla polvere lunare, che è spessa e soffice, quasi “farinosa”. Americani eccentrici si divertono a sciare sulle dune di sabbia del parco nazionale del Colorado: basta adattarsi.

Il primo (e unico) sciatore lunare è stato Harrison H. Schmitt (foto), autore del libro “Return to the Moon” con prefazione di Neil Armstrong (Springer, 340 pagine, 22,95 euro). Geologo, Schmitt fu l’unico scienziato puro e l’ultimo astronauta a passeggiare sulla Luna, durante la missione “Apollo 17” (7-19 dicembre 1972), nella regione di Taurus-Littrow. Schmitt esplorava una valle tra questi due crateri quando il comandante Cernan gli ricordò di scattare immagini del sito. “No, sono più interessato a sciare!” scherzò Schmitt.

Dopo 37 anni spiega: “Provai a scendere da una collinetta di polvere: bastava dondolarsi con tutto il peso su uno scarpone e si scivolava giù dolcemente. Alternando l’appoggio ora su un piede ora sull’altro, sembrava di essere sulla neve. La polvere lunare fa scivolare meglio della sabbia terrestre perché è più fine: i granelli misurano un decimo di millimetro, mentre i nostri vanno da 3 a 5. Il problema è che la polvere lunare è molto abrasiva e consumerebbe presto gli sci. Ma potremmo ricoprirli di teflon, o di qualche nuovo materiale ancora più resistente.” Come sarebbero le prestazioni olimpiche sulla Luna? Discesa libera, slalom e bob non sarebbero esaltanti perché l’attrito della polvere lunare, molto maggiore di quello della neve, e la gravità ridotta rallenterebbero fortemente la discesa. Anche l’atleta però peserebbe un sesto e potrebbe spingere con muscoli sei volte più efficienti. Le stesse considerazioni valgono per lo slittino: la nostra medaglia d’oro Armin Zoeggeler, 130,3 km l’ora sulla pista di Cesana, sulla Luna peserebbe non 84 kg ma 14 e lo slittino non 23 ma 4, difficilmente però potrebbe scendere a più 40 all’ora. Lo sci di fondo sarebbe invece molto meno faticoso: Stefania Belmondo, 42 kg, sulla Luna ne peserebbe 7, esattamente la massa dei suoi muscoli sulla Terra. Il salto dal trampolino potrebbe avvenire con la stessa velocità che si raggiunge sulla Terra a patto di disporre di un trampolino molto più lungo e ripido: il balzo sarebbe spettacolare e la parabola, a Pragelato di 100-105 metri, potrebbe sfiorare il chilometro, perché alla minor gravità si aggiungerebbe la mancanza di resistenza aerodinamica. Sarebbe però più difficile mantenere l’assetto per atterrare in piedi. Capriole, avvitamenti, tail grab e salti mortali plurimi sarebbero facili con lo snowboard e nel freestyle lunari. Nel curling costerebbe poco sforzo lanciare la pietra di granito, che peserebbe poco più di 3 kg anziché 20, ma non si potrebbe farla scivolare, né servirebbero i pulitori.

I pattinatori, aiutati dal peso minore e dalla maggiore efficienza muscolare, in teoria potrebbero fare salti alti fino a 4-5 metri. Questo sport è una bella lezione di fisica, lo dimostra un Dvd appena prodotto dall’Università e dalla Provincia di Trento (silvia??science.unitn.it). Per esempio quando l’atleta accelera la rotazione su se stesso accostando le braccia al corpo ci dà una prova della conservazione della quantità di moto (o momento angolare). Ma ciò avviene perché il ghiaccio rende quasi nullo l’attrito, cosa impossibile sulla sabbia lunare. Forse un po’ di ghiaccio esiste in alcuni crateri vicino ai poli lunari, dove non arriva mai il sole. Le gare avverrebbero però a 130 gradi sotto zero.

In pratica, dei tre principali fattori che differenzierebbero le Olimpiadi lunari – resistenza aerodinamica nulla, gravità ridotta e dune di polvere anziché piste innevate – l’ultimo fattore è il più importante. Con un attrito così alto, certo sulla Luna vincerebbe chi ha la sciolina giusta. Bene, abbiamo scherzato. Ci risentiamo in agosto!

PIERO BIANUCCI







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