ESAME DI STATO E DROGHE: LA PROF HIPPIE E L'ALUNNO SERIO (?)
Data: Venerd́, 17 luglio 2009 ore 08:47:41 CEST
Argomento: Opinioni




Sono un giovane giarrese da poco ventenne e da qualche giorno, come molti miei coetanei, ho concluso la mia lunga (e tribolata) carriera scolastica, affrontando la tappa finale: gli esami di maturità.
 Ed è proprio ripensando al giorno degli orali, che cresce in me e si ravviva un forte sgomento. Il mio percorso pluridisciplinare era basato sulla crisi delle convenzioni sociali del XX secolo: ho toccato nella mia esposizione orale, quindi, argomenti molto delicati come la beat generation e, di conseguenza, la droga.
 Discutevo, circa il cattivo costume dei ragazzi beat: il consumo continuo di sostanze stupefacenti come droghe ed alcool per giungere alle folgorazioni per cui essi sono passati alla storia, quando sono stato bruscamente interrotto dal membro esterno della commissione. La professoressa di "tecniche della comunicazione" mi ha richiamato all'imparzialità dal momento che sostenevo che l'utilizzo di stupefacenti sia condannabile.
 Ma i fatti spiacevoli non finiscono qui; la prova d'italiano, anch'essa sull'evoluzione dei giovani (e quindi sulla beat generation), presentava delle correzioni. Anche nel saggio, la professoressa, nel tentativo di collaborare con la mia insegnante d'italiano, aveva apportato delle revisioni al testo. Nel compito affermavo quanto sia sbagliato organizzare e partecipare ai "rave party", spesso scenari di morte per molti teenager. In preda al panico ed all'emozione, nonostante le molte esortazioni della mia docente d'italiano, al fine di contestare la correzione, ho deciso di tacere.
 Adesso, però, a mente fredda, in me è prevalso il buon senso e soprattutto la speranza che, con la collaborazione del primo giornale della nostra regione, si possa fare luce sull'accaduto.
 Vincenzo Mangano






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