''RICREAZIONE'': ERRORI E ORRORI DEGLI ESAMI ALL'ITALIANA
Data: Giovedì, 16 luglio 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


E’ tempo di esami. Anzi, tra scuole medie e superiori, è da un mese che si va avanti a furia di domande e risposte, scene mute e frasi smozzicate, e qualche bella, ma rara, brillante interrogazione. E se ne sentono di tutti i colori, in un italiano forbito, con padronanza di linguaggio e contenuti.  Dalle amenità in campo scientifico (come lo spettroscopio al posto del telescopio, l’eticolo cristallino per il reticolo, la definizione di eclissi come allungamento aritmetico tra sole, terra e luna) alle sparate in storia dell’arte (il calciatore Gattuso per Guttuso o la poppata…per la pop art) fino alle filosofate assurde (la coscienza si divide in coscio e precoscio e Nietzsche che entra a far parte del totalitarismo). Poi c’è la storia, la base di tutte le altre discipline: “Matteotti fu prima rapinato, poi ucciso”  “La nascita di Mussolini fu quando diventò presidente del governo”, il proconsole diventa preconsole, le cause del secondo conflitto mondiale…quando Hitler invade la Polonia. Nemmeno in letteratura va meglio: Petrarca aveva uno stile innalzato e, siccome appartiene alla letteratura delle origini, era arretrato; inoltre viene colto “da mancanza di salute”. In inglese, a parte, come si può immaginare dalla conoscenza della lingua italiana, gli strafalcioni di pronuncia e grammaticali, Oscar Wilde diventa…Uail.
Infine Giovanni Verga. E’ davvero il cavallo di battaglia degli alunni. Al punto che Rosso Malpelo da novella diventa romanzo e Mazzarrò un nobile piuttosto che un contadino arricchito. Come dire prendere fischi per fiaschi. E, dulcis in fundo, il famoso Ciclo dei vinti. Alla domanda, ingenua, innocente, banale: “Perché lo intitola così? Vinti da che cosa?”, l’alunno resta stupito, sembra che stiate dicendo un’ovvietà, poi sottolinea: “Vinti, vinti.” Vinti sì, ma da che cosa?- incalzate voi. Allora stanco sbotta: “Ma vinti, vinti…di numero.” Insomma il ciclo dei venti, in siculo dialetto. Più bravo di così…


SILVANA LA PORTA






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