Scuola, insegnanti di ruolo restano
Data: Marted́, 14 luglio 2009 ore 17:08:22 CEST
Argomento: Comunicati


"Nessun insegnante di ruolo perderà il posto": lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, durante una visita agli studenti del Collegio di Milano. "La questione dei tagli - ha detto la Gelmini - è assolutamente lontana dalla realtà dei fatti". "C'è il problema dei precari, è vero - ha concluso il ministro - ma sono il frutto di cattive politiche che abbiamo ereditato e che adesso dobbiamo gestire senza alimentare illusioni".

Nei giorni scorsi il governo, infatti, aveva dovuto affrontare le critiche piovute dall'opposizione e dai sindacati. Secondo i dati fatti circolare, nell'anno scolastico appena concluso sarebbero stati circa 210mila (131.145 docenti ed il resto assistenti e collaboratori scolastici) i precari della scuola che hanno ottenuto un contratto di lavoro "lungo": da settembre-ottobre sino al termine dell'anno scolastico.

Dai calcoli fatti dai sindacati, il taglio dei 42.000 posti potrebbe lasciarne a casa, già del prossimo mese di settembre, circa 20mila. E' vero infatti che andranno in pensione in 41mila, ma è altrettanto vero che prima di assumere bisognerà sistemare il personale in esubero. Che nella scuola non manca.

Di Pietro scende in piazza
"Domani, 15 luglio, alle ore 10.30, saremo accanto ai precari della scuola che manifesteranno, in piazza Montecitorio, a Roma, contro i tagli indiscriminati del governo all'istruzione". Lo afferma in una nota il Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che aggiunge: "La riforma della scuola, voluta da questo esecutivo in realta' e' una non riforma. Elimina il tempo pieno, la pluralita' degli insegnanti, aumenta il numero degli alunni per classe a danno della sicurezza, toglie spazio alla scuola pubblica a vantaggio di quella privata. In sostanza si eliminano fondamentali risorse che impediscono ai giovani e agli studenti di prepararsi per affrontare nel migliore dei modi la propria vita".

"Quella che vuole Berlusconi - prosegue il leader dell'IdV - e' una scuola usa e getta nella quale non si tiene conto delle professionalita', mandando gli insegnanti a casa e istituzionalizzando il precariato. In questo modo si mina lo stesso futuro della nostra societa' che non sara' piu' basato su una corretta e approfondita formazione delle nuove generazioni che dovranno confrontarsi con un'istruzione a livello europeo distante anni luce dalla nostra".







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-16466.html