RSU , CHI HA PAURA DELLE ELEZIONI?
Data: Giovedì, 09 luglio 2009 ore 22:51:45 CEST
Argomento: Opinioni


RSU: chi ha paura delle elezioni?
Abbiamo sempre considerato l’istituzione delle RSU, nel comparto scuola, inutile e dannosa. Ancor più inutile e dannosa per quanto riguarda la componente docente, cervellotica ed iniqua se usata come strumento per la misurazione della rappresentatività.
Le scuole non sono aziende, gli insegnanti non sono impiegati e misurare la rappresentatività con questo sistema è come voler sostituire le elezioni politiche con la somma dei risultati di singole assemblee condominiali.
Nelle scuole le RSU potrebbero essere mantenute per la componente non docente, mentre per gli insegnanti sarebbe sufficiente eleggere in seno al Collegio dei docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, un’apposita commissione che si faccia carico di trattare con il Dirigente Scolastico quegli aspetti che sono oggi di competenza delle RSU. Per la misurazione della rappresentatività, invece, si potrebbe pensare a competizioni elettorali a livello regionale, elezioni in cui tutti gli aventi diritto (iscritti e non iscritti ad un sindacato) possono esprimere il loro voto, prescindendo dal fatto che una certa sigla sia presente o meno con proprie liste nella sua scuola. Misurazione anche svincolata dal numero degli iscritti, troppo condizionato da fattori come le attività di patronato, che con il consenso hanno poco a che vedere.
Ciò detto, riteniamo che le prossime elezioni delle RSU nella scuola, in calendario per la fine del corrente anno, debbano svolgersi regolarmente senza se e senza ma.
La firma dell’ultimo contratto, la riforma del modello di contrattazione, le posizioni e l’azione dei sindacati rispetto ai tagli dissennati e alle tante riforme peggiorative del sistema, introdotte per decreto, richiedono imprescindibilmente la consultazione elettorale degli interessati.
E’ comodo firmare contratti e accordi iniqui in nome e per conto di tutti o limitarsi a flebili comunicati di dissenso rispetto alla mannaia dei tagli, che lascerà senza lavoro ottantamila colleghi nei prossimi tre anni, e poi sottrarsi alla verifica del consenso rispetto a scelte dissennate.
Quelli che oggi hanno paura delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie e ne chiedono il rinvio con motivazioni pretestuose, sono gli stessi che hanno disertato i referendum indetti dalla FLC-CGIL in occasione della firma dell’ultimo contratto e della sottoscrizione dell’Accordo sul nuovo modello di contrattazione, sono quelli che nel comparto scuola fanno capo a Bonanni (CISL) ed Angeletti (UIL), acclarati compagnucci del quartierino di Brunetta e Sacconi. Per non parlare poi degli altri concertativi, ossia SNALS ed FGU (ex-Gilda degli Insegnanti), che non vogliono le elezioni perché sperano di galleggiare, mantenendo privilegi e rappresentatività per un altro pugno di anni.
Le elezioni RSU in dicembre si devono tenere regolarmente, perché solo in questo modo, per quanto imperfetto e in attesa di un diverso e auspicato modello della verifica della rappresentatività sindacale, si potrà verificare chi rappresenta veramente la maggioranza dei docenti e chi ormai è soltanto espressione del proprio apparato clientelare.

10 luglio 2009 – Associazione Professione Insegnante






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