Google, news a pagamento e free
Data: Venerd́, 03 luglio 2009 ore 11:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


«Ci sono alcuni argomenti specifici per cui il contenuto 'premium', a pagamento, può funzionare. Non è ancora chiaro invece se il modello delle news a pagamento su Internet può andar bene per contenuti generici. Noi di Google News continueremo a lavorare con entrambi i modelli di business, seguiremo le scelte che faranno gli editori»: così Josh Cohen, Business Product Manager di Google News, commenta all'Ansa la rivoluzionaria proposta del re australiano dei media, Rupert Murdoch, di mettere un sistema per far pagare agli utenti l'accesso alle sue news via web, dando così un segnale importante agli editori di giornali di tutto il mondo, in crisi a causa dell'esodo dei lettori.

Google News è il sito di notizie del celebre motore di ricerca che raccoglie articoli da oltre 250 fonti di informazione provenienti da tutto il mondo. Raggruppa articoli dal contenuto simile e li visualizza in base all'interesse personale di ogni lettore.

Quali sono i criteri usati da Google News per la scelta delle notizie, più giornalistici o commerciali?

«Google News è un servizio realizzato da algoritmi, non da uno staff editoriale - spiega Cohen -. Google cerca di valutare, tramite l'algoritmo, qual è l'importanza che le molteplici testate che rientrano tra le sue fonti hanno assegnato ad una determinata notizia. Quindi non è Google che sceglie quali sono le notizie da mettere sulla home page di Google News, dipende dalle scelte che i giornalisti hanno fatto nelle loro testate».

Nell'epoca della condivisione, dell'interattività e del citizen journalism, in cui le notizie provengono o viaggiano più velocemente sui microblog come Twitter e sui social network come Facebook, Google News pensa di usare anche gli utenti come "fonte"?

«Siamo costantemente alla ricerca di nuove fonti di informazione per valutare se possono offrire un valore aggiunto
- dice Cohen -. Per esempio, negli Stati Uniti abbiamo di recente cominciato ad includere link a Wikipedia, in notizie nelle quali questa piattaforma può rappresentare una fonte di approfondimento che aiuta a completare il contenuto messo a disposizione dagli editori».

In Iran, oltre alla stampa, la censura ha bloccato Youtube e Twitter, cosa ne pensa?

«Noi crediamo fermamente che il libero accesso alle informazioni siaincredibilmente importante - afferma Josh Cohen -. Garantire che questepiattaforme possano continuare ad ospitare contenuti generati dagliutenti, senza incorrere in qualsivoglia forma di censura, è un compitoche deve vedere impegnati, insieme, i legislatori, la società civile ele imprese che, come noi, mettono queste piattaforme a disposizionedegli utenti. Cerchiamo di portare online quanto più contenutopossibile e offriamo piattaforme che incoraggiano questo processo daparte di tutti, come per esempio Blogger e YouTube. Grazie a questepiattaforme - conclude - ciascun utente crea un contenuto e lo metteonline a disposizione degli altri. Questo rappresenta un importantefattore di libertà di espressione».

(Titti Santamato per Ansa.it)







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