'RICREAZIONE': PIRANDELLO E LE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO (?)
Data: Giovedì, 25 giugno 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


PIRANDELLO E LA GRADUATORIE AD ESAURIMENTO (?)

 

Al ministero della Pubblica istruzione una ne fanno e cento ne pensano. E obbediscono spesso alla logica dell’apparire di contro all’essere. Ebbene sì, sono un po’ pirandelliani, questi concetti li conoscono bene.
Nel 2007 le graduatorie, le annose e annuali schiere di poveri docenti precari assunsero infatti un nuovo sibillino nome: graduatorie ad esaurimento. Cioè graduatorie che si auspicava, visto la loro consistenza, non accogliessero nuovi iscritti, ma esaurissero via via i precari giurassici, quelli stagionati, quasi pronti, ahiloro, ormai alla pensione, obbligando i docenti ad una scelta di una sola provincia definitiva.
E così tali fatidiche graduatorie hanno avuto validità biennale, ma nel 2009 è venuto il momento di aggiornarle. Nel frattempo i precari, convinti che non si sarebbero riaperte, hanno scelto magari di andarsene fuori, lontani dalla loro famiglia, dai loro figli, pur di sistemarsi prima o poi. Se erano ad esaurimento e su una sola provincia…
E invece no. E qui c’entra Pirandello, l’essere contro l’apparire. Perché, con il D.M. 42 di aggiornamento, sapete che è successo? Che praticamente le graduatorie si sono magicamente riaperte, anzi spalancate con l’aggiunta di una piccola subdola clausola: i nuovi nonché i vecchi inseriti possono chiedere l’inserimento in coda in altre tre ( e perché tre, perché non cinque o tutte le province italiane?): in sostanze le graduatorie si chiamano ancora ad esaurimento, ma in effetti diventano infinite, infinitissime, se già per esaurire quelle di filosofia si calcolava il tempo di 70 anni! Insomma si crea l’illusione nei giovani precari di potere lavorare con un innesto in coda che non porterà a nulla, un innesto che appare incostituzionale (per lesione della parità dei diritti) e dovrebbe essere quindi facilmente contestabile e cancellabile, e che viene contemporaneamente sfruttato dai vecchi precari.
Nel frattempo, in questo papocchio, infatti che succede? Che i supplenti si scannano tra di loro e son l’uno contro l’altro armati: da un lato chi credeva ferme le graduatorie e tutelava i diritti acquisiti, essendo già vicino al ruolo, vuole che tutto resti com’è;  dall’altro chi adesso si rivolge al Tar contro il D.M 42 per ottenere non un inserimento in coda, ma a pettine…col suo punteggio, soffiando così il ruolo in un’altra provincia a chi se lo aveva finalmente raggiunto.
Avete capito? Pasticcio universale del Miur, in omaggio a Pirandello ( e forse anche agli avvocati dei ricorsi). L’importante che le graduatorie si chiamino ancora ad esaurimento…

Silvana La Porta







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