Esami di maturità, da giovedì la carica dei 500mila
ROMA. Ultimi giorni di ripasso frenetico per
i circa 500 mila studenti che dovranno affrontare
quest’anno l’esame di maturità in
programma a partire da giovedì 25 giugno.
Per accedere al più importante appuntamento
del percorso scolastico, quest’anno
i ragazzi hanno dovuto conseguire nello
scrutinio finale almeno la media del 6, calcolata
comprendendo anche il voto sul
comportamento. E per chi ha avuto il 5 in
condotta niente ammissione all’esame di
Stato.
Anche quest’anno saranno, invece, ammessi
direttamente alla maturità i cosiddetti
«ottisti» e cioè gli studenti che in
quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna
materia e nel comportamento e che
hanno riportato una votazione non inferiore
al 7 in ciascuna disciplina, 8 per la condotta
nelle classi seconda e terza.
Primo
scoglio, come di consueto, sarà lo scritto di italiano, uguale per tutti gli indirizzi,
in calendario per il 25 giugno. Sono
confermate le tipologie adottate negli anni
scorsi e dunque gli studenti potranno
scegliere tra l’analisi di un testo letterario,
la produzione di un saggio breve o di un articolo
di giornale (questi due scelti tra i diversi
ambiti di riferimento: storico-politico,
socio-economico, artistico-letterario,
tecnico-scientifico), il tema di argomento
storico o di attualità.
Il secondo scritto, diverso da indirizzo a
indirizzo (quest’anno al classico è uscito latino)
si svolgerà il giorno successivo. L’ultimo
scritto, l’ormai collaudato quizzone
(definito anche quest’anno collegialmente
da ogni commissione) è previsto per il 29
giugno, ma qualora la data coincidesse con
il giorno festivo del Santo patrono, come
accade per esempio a Roma, slitterà a martedì
30 giugno.
Dopo la correzione degli scritti scatteranno
gli orali. La commissione dispone di
45 punti per la valutazione delle prove
scritte, ripartiti in parti uguali tra le tre
prove: a ciascuna di esse non può essere
attribuito un punteggio inferiore a dieci.
Per la valutazione del colloquio la commissione
dispone di 30 punti invece dei
consueti 35 (per la sufficienza il punteggio
non può essere inferiore a 20). Per superare
l’esame di Stato è sufficiente un punteggio
minimo complessivo di 60/100. Nel
caso di mancato superamento dell’esame,
nell’albo dell’istituto dovrà apparire la
sola edizione «esito negativo».
Un esame che potrebbe vedere dai prossimi
anni la novità della cosiddetta «prova
nazionale Invalsi» (l’Istituto nazionale per
la valutazione del sistema educativo), già
sperimentata alle medie. L’annuncio è venuto
proprio dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini: «La valutazione degli
studenti deve essere più oggettiva possibile.
Sto valutando – ha detto giovedì il ministro
– l’ipotesi di introdurre per gli esami di
maturità una prova nazionale sul modello
Invalsi, analoga a quella della scuola media.
La nuova prova potrebbe essere introdotta,
in aggiunta a quelle già esistenti, con l’avvio
della riforma della scuola superiore.
«Credo che sia indispensabile abituare i
nostri ragazzi a essere valutati con sistemi
internazionali». Ma per quest’anno i maturandi
l’hanno evitata.
TIZIANA CAROSELLI
(da www.lasicilia.it)