CONCORSO DIRIGENTI SICILIA: PERCHE' PREOCCUPARCI DEI VINCITORI?
Data: Domenica, 21 giugno 2009 ore 09:17:48 CEST
Argomento: Opinioni


Gentile collega, ho letto il tuo intervento e lo condivido quasi per intero.
L’unico punto che non riesco proprio a digerire è il riferimento quasi
“accorato” al destino di quei “poveri” dirigenti che hanno “vinto” un
concorso fasullo e la preoccupazione per la loro sorte.

Se i temi sono stati “corretti” e valutati nei tempi record che oramai tutti
conosciamo (in media due minuti compresa verbalizzazione ecc), il che fa
supporre una totale assenza di correzione, non ti chiedi come sono stati
valutati i bravi, mancando il presupposto stesso della correzione? E come
sono stati valutati gli esclusi anche se erano bravi?

Non ti chiedi, in mancanza di una correzione valida, la graduatoria da cosa
è scaturita?

Forse dal fatto che si conoscessero i nomi dei candidati, oppure da una
sorta d’estrazione a sorte degli elaborati stessi?
Escludiamo la prima ipotesi, che sarebbe da codice penale, per la quale non
abbiamo a sostegno alcuna prova e che io non mi sento neanche di ipotizzare,
la soluzione che rimane è quella della scelta a caso.
Ora mi chiedo il caso può far scaturire in capo a questi soggetti dei
diritti?
Se il presupposto era, invece, la valutazione, la sola dalla quale far
emergere le capacità e le competenze dei candidati, e questa non c’è stata,
il fatto ritrovarsi nella graduatoria dei vincitori quali diritti può far
nascere in capo al soggetto visto che la sua posizione non scaturisce dalla
valutazione?

Per fugare ipotesi allarmistiche preciso che non ci sono i presupposti per
il caos nell’eventualità della revoca dei contratti per nullità derivata
dall’annullamento del concorso, come qualcuno ha voluto paventare
immaginando gravi ed enormi disgrazie per le scuole, private della sapienza
dei nuovi dirigenti. Basterebbe tranquillamente attingere alla graduatoria
legittima dei presidi del concorso riservato per coprire i posti lasciati
liberi dai “vincitori” (scusate il termine ma non me ne viene uno più
significativo) e nel caso in cui i posti non bastassero, cosa che escludo,
sarebbe sufficiente mettere a reggenza le scuole non coperte; bandire subito
il nuovo concorso al quale parteciperebbero tutti i candidati ammessi e non
ammessi ed espletarlo nel termine di sei - nove mesi; far fare le prove
scritte con la vigilanza dei carabinieri, magari scrivendo al computer così
già questa sola prova escluderebbe un buon 30% di candidati. (prova prevista
dal bando).

Non è assolutamente vero, come ha sostenuto qualcuno che ha avuto la pretesa
di attribuire ad altri l’appellativo di incompetenti, che l’eventuale
annullamento delle nomine verrebbe a travolgere anche tutti gli atti
compiuti dai dirigenti in questi due anni. Questo individuo sconosce i
concetti elementari del diritto amministrativo ed in particolar modo la
figura del funzionario di fatto.

Mi indigno ogni volta che qualcuno si preoccupa di questi poveri dirigenti
che hanno un contratto, che hanno firmato contratti per milioni, che
gestiscono scuole difficili ecc. ecc. ecc.,  per queste attività sono stati
pagati. E comunque essi hanno assunto illegittimamente un ruolo che ha
permesso loro di avere il diritto al pagamento degli emolumenti per il
servizio prestato, ma non dà loro alcun diritto giuridico relativamente al
ruolo!

Qualche giorno fa con il prof. Alfredo Pappalardo, mio carissimo amico,
ragionando per assurdo facevamo la seguente considerazione. La situazione
descritta da alcuni che vogliono salvare il”diritto” dei 200 , sarebbe
simile a quella di un ladro che ruba i mobili di casa mia; ed io che ho
subito il furto, che ho denunziato il ladro, che  processato viene
condannato alla restituzione dei mobili  vado per dar corso alla sentenza e
mi sento rispondere :” ma che cosa vuoi fare? Ormai i mobili li usa  a casa
sua! Mi sento messo nella stessa sua condizione. Tutti e due abbiamo subito
un danno, mi sento dire che bisogna salvaguardare i suoi diritti  mica
glieli  possiamo levare , li ha dentro casa, li usa, ha fatto sacrifici per
portarli dentro e tenerli in buono stato!!!” “Cosa pretendi?Si la sentenza…
ma bisogna salvaguardare anche i diritti di quello.”
E’ vero, loro non hanno rubato nulla, ma che diritto hanno a mantenere o
beneficiare della loro situazione che scaturisce da un atto radicalmente
viziato?

Non era mai accaduto che in un tempo così “breve” si ottenesse una sentenza,
e che sentenza!

In uno Stato che ha la pretesa di fregiarsi del titolo di “Stato di diritto”
, a prescindere dalle decisioni della magistratura, l’Amministrazione, in
virtù del disposto dell’art. 97 della Costituzione avrebbe dovuto procedere
all’immediato annullamento di tutto subito dopo la trasmissione televisiva
dove, non solo è stata dimostrata la  totale assenza di correzione,
confermata dal Direttore generale ma anche tutte le altre gravi irregolarità
sugli elaborati.

Dimmi tu, cara collega, se in un concorso per dirigenti della Pubblica
amministrazione le prove dovevano essere valutate ad occhio.

Quindi, per favore, ti prego non preoccuparti anche tu delle sorti di quei
poveri 200, ma preoccupati di più della dignità dello Stato, dei valori che
sono scritti nella  Carta costituzionale e del fatto che siamo docenti ed in
quanto tali almeno sulla carta abbiamo il dovere di rispettare i principi su
cui si fonda  nostro Stato, perché altrimenti non so con quale faccia si
potrà entrare in classe.

Giuseppe D’Urso
Vice preside Istituto Tecnico Nautico Luigi Rizzo di Riposto

 

RISPONDE SILVANA LA PORTA

Gentilissimo collega,

capisco la tua amarezza, capisco che ormai tutti ne hanno le tasche piene di questo vergognoso concorso, ma io scrivevo semplicemente nel mio articolo, cito le testuali parole: "Ma giustizia è davvero fatta? E che ne sarà dei presidi già assunti? L’affaire dirigenti prefigura scenari sempre più inquietanti…". Dunque mi chiedevo oggettivamente che fine avrebbero fatto gli assunti. Il tono accorato è ben diverso, credimi. Non mi appassionavo alla loro sorte, nè mi stava a cuore. Niente coinvolgimento, dunque. Hai letto il pezzo con emotività e ne hai travisato nettamente  la conclusione. Mi auguro che giustizia venga davvero fatta, se, come diceva il buon Sciascia, ancora le restano delle possibilità.

Cordialità

Silvana La Porta







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