IL COMMISSARIO DI FRONTE AL TEMA DI ITALIANO
Data: Mercoledì, 17 giugno 2009 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il commissario di fronte al tema di italiano

di Roberto Carnero*

Che cosa cerca chi corregge nel compito di Italiano? Quali sono gli elementi oggetto di valutazione nella prima prova scritta all'esame di maturità? Alcuni consigli ai candidati, affinché sappiano a quali aspetti prestare particolare attenzione.

Il candidato all'esame di maturità che si accinge a eseguire la prima prova scritta, il compito di Italiano, si chiederà, soprattutto qualora il commissario sia 'esterno' (e quindi non l'insegnante che ha avuto durante l'anno scolastico e che perciò conosce abbastanza bene), che cosa ci si aspetti da lui. Non si tratta di una domanda sbagliata o soltanto 'strumentale', perché, di fronte a qualsiasi test, conoscendo che cosa l'esaminatore vuole sapere dall'esaminando, quest'ultimo si può porre nelle migliori disposizioni per il successo della prova.

Oggettività della valutazione

La domanda si giustifica in modo particolare a proposito della prova di Italiano, sulla cui valutazione grava una certa dose di 'aleatorietà'. Chi scrive ha insegnato per alcuni anni in una Sis (la scuola di specializzazione post lauream per insegnanti) in cui si formavano futuri docenti di Lettere. Una delle esercitazioni che proponevo era quella di sottoporre uno stesso tema di uno studente reale (ovviamente reso anonimo con opportuni accorgimenti), chiedendo di correggerlo e di valutarlo. Ebbene, i voti assegnati spesso divergevano a tal punto da far dubitare sull'effettiva possibilità di giungere a una valutazione uniforme, da parte di diversi docenti, della prova scritta di Italiano (tema, analisi del testo, saggio breve, eccetera). Questo perché ci sono insegnanti che attribuiscono maggiore importanza alla 'forma', altri al 'contenuto', chi privilegia lo studio, l'informazione, i dati, la ricchezza di riferimenti culturali, chi invece la spontaneità e l'originalità delle idee espresse.

Se quindi mi si chiedesse di dare qualche consiglio ai maturandi su come affrontare la prova di Italiano, sarei in imbarazzo, perché dovrei tenere conto del fatto che i diversi docenti, come si diceva, hanno diversi parametri. Ciò renderebbe particolarmente difficile offrire indicazioni che abbiano un valore, per così dire, generale.

Tuttavia va detto che le commissioni d'esame di maturità prima di procedere alla correzione delle prove stabiliscono in maniera piuttosto precisa dei parametri a cui attenersi, ovvero delle 'griglie di valutazione'. Griglie di valutazione che dovrebbero essere utilizzate normalmente anche durante l'anno scolastico, anche se nei fatti spesso la correzione delle prove di Italiano avviene purtroppo ancora in maniera un po' troppo 'soggettiva'.

La tabella di valutazione

Credo che non risulterà inutile per i candidati capire come è costruita una tabella di valutazione. Farò alcuni esempi traendo spunto da quella utilizzata nella mia scuola, il Liceo scientifico statale "Antonelli" di Novara, proposta per l'Esame di Stato 2009.

Sui 15 punti totali a disposizione della commissione, da 1 a 4 punti sono assegnati alla "realizzazione linguistica" (presentazione grafica e leggibilità, correttezza ortografica e morfosintattica, coesione testuale, adeguatezza e proprietà lessicale, uso di registri particolari e, se richiesto, di linguaggi settoriali adeguati alla forma testuale), da 1 a 5 punti alla "coerenza e adeguatezza alla forma testuale e alla consegna" (capacità di pianificazione, struttura complessiva e articolazione del testo, organizzazione dell'esposizione e delle argomentazioni, presenza di modalità discorsive appropriate alla forma testuale e al contenuto, pertinenza alla traccia) e, infine, da 1 a 6 punti al "controllo dei contenuti" (ampiezza, padronanza, ricchezza, uso adeguato dei contenuti).

Quest'ultimo punto viene ulteriormente specificato in base alla tipologia di prova. Per la tipologia A (analisi del testo) viene valutato il grado di comprensione e interpretazione del testo proposto e di coerenza degli elementi di contestualizzazione; per la tipologia B (redazione di un saggio breve o di un articolo di giornale) si valutano la presenza della tesi, la comprensione dei materiali forniti, nonché la coerenza e l'efficacia del loro impiego; per le tipologie C (tema di argomento storico) e D (tema di ordine generale) vengono verificate la coerente esposizione delle conoscenze in possesso del candidato in rapporto al tema scelto e la complessiva capacità di collocare il tema dato nel relativo contesto culturale. Per tutte le tipologie si valutano la significatività e la problematicità degli elementi informativi, delle idee e delle interpretazioni.

Alcuni consigli pratici

Al di là del linguaggio un po' aridamente burocratico (e forse un anche po' troppo 'tecnico') che abbiamo utilizzato per illustrare la tabella di valutazione (ma è bene che il candidato si faccia un'idea di come essa può essere strutturata), appare evidente che chi corregge cerca, molto più semplicemente, di vedere quanto l'elaborato risponda alla richiesta e in che modo lo faccia. I contenuti, cioè, devono essere precisi ed è bene che non ci siano gravi errori di sostanza. Quanto alla forma, essa ha un'importanza non secondaria. Da qui la necessità, per lo studente, di controllare accuratamente l'aspetto formale.

Personalmente, posso dire che anche di fronte a un compito piuttosto preciso dal punto di vista dei contenuti, ma segnato da ripetuti errori ortografici, imprecisioni lessicali, errori nella strutturazione sintattica del periodo, il mio giudizio non può che essere sotto la soglia della sufficienza. Questo vale per me, ma per esperienza posso dire che vale per la maggior parte dei miei colleghi (cosa che ho verificato ogni qual volta c'è stata l'occasione di confrontarsi su questi problemi). Dunque, ragazzi, occhio alla forma! Che spesso – non va dimenticato – è anche sostanza.

*Docente di Lettere italiane e latine al Liceo scientifico statale "Antonelli" di Novara, è professore a contratto di Letteratura italiana contemporanea all'Università degli Studi di Milano e di Letterature comparate all'Università del Piemonte Orientale (Vercelli). Il suo ultimo libro è l'antologia per la scuola superiore La nuova narrativa italiana dagli anni Ottanta a oggi (Principato)







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