L'UCIIM di Catania affronta il tema della Riforma Moratti
Data: Venerdì, 19 marzo 2004 ore 21:08:32 CET
Argomento: Eventi


UCIIM – “Nuccio Sciacchitano” Sezione di C A T A N I A

Il docente nell’attuale momento critico della vita della scuola.

UCIIM – “Il docente nell’attuale momento critico della vita della scuola” è stato il tema della tavola rotonda di apertura delle attività dell’anno sociale della sezione UCIIM di Catania.

L’incontro, che ha avuto luogo presso l’Auditorium "Nicholas Green" dell’Istituto Scolastico "G. Parini", è stato introdotto dalla presentazione del programma annuale delle attività da parte del presidente della Sezione, prof. Giuseppe Costantino Le iniziative programmate che prevedono giornate comunitarie, incontri di spiritualità, attività di formazione, laboratori didattici, incontri di spiritualità e attività di consulenza per i giovani docenti, sono state illustrate dalla neo-segretaria prof. Maria Laura Tosto.
Alla tavola rotonda coordinata dal prof. Salvatore Latora sono intervenuti i dirigenti dei tre ordini di scuola: Caterina Renda per la scuola primaria, Giuseppe Adernò per la scuola secondaria di I grado Alfonso Sciacca per la scuola secondaria di II grado.
L’analisi del fatto concreto: la riforma è già una legge dello Stato; la storia degli effetti prodotti dalle innovazioni proposte, le perplessità degli operatori della scuola, la poca chiarezza sugli aspetti organizzativi ed infine le prospettive e gli atteggiamenti da assumere nell’esercizio di una deontologia professionale di educatori , compito specifico e caratterizzante la professione docente , sono stati i temi della serata che ha coinvolto nel dibattito gli operatori scolastici e le attese della famiglia.
L’impianto della riforma è apparso evidente dagli interventi di coloro che già vi operano e sono coinvolti nell’attuazione che prenderà il via il prossimo settembre per le classi del ciclo primario che comprende anche la prima classe della scuola secondaria di primo grado (attuale prima media) mentre per il ciclo secondario l’avvio è rinviato di un altro anno e permangono tante perplessità circa il nuovo assetto della scuola italiana.
Perché la barca non vada fondo occorre mettere in atto tutti i meccanismi di difesa e di protezione a salvaguardia dei principi pedagogici da tutelare e garantire un’efficiente organizzazione che, all’insegna dell’autonomia, dovrebbe trovare disponibilità attuativa nel contesto scolastico.
La centralità dell’alunno che apprende, modifica la prospettiva di una scuola pensata solo nella logica dell’insegnamento ed anche il monte ore annuo si innesta in tale nuova logica organizzativa, proiettata vero l’acquisizione di competenze specifiche, da documentare e certificare attraverso il “portfolio delle competenze” funzionali alla costruzione del piano educativo culturale e professionale di ciascun allievo.
Il nuovo attributo di tutor assegnato al docente . ha detto il preside Adernò, non è altro che la declinazione della funzione di educatore che compete al professionista della scuola. “Accompagnare, accudire, prendersi cura dello studente, tirar fuori le potenziali abilità, esercitarle e certificarle come competenze acquisite” osservare la principale regola pedagogica di “saper guardare tutti ed osservare ciascuno” è compito e regola non solo del docente tutor ma di ciascun docente.
Ancora una volta , ha affermato il preside Sciacca, si rinnova lo stereotipo di una riforma calata dall’alto, senza il necessario coinvolgimento dei diretti interessati e senza i dovuti sostegni economici e gli incentivi funzionali per mettere alla pari con gli Stai europei la professione del docente italiano.
Una lettura trasversale dei mali della scuola di oggi, si riflette nel ruolo del docente che non è “canna sbattuta dal vento che si piega a tutte le ondat”, ma un uomo, un professionista che pensa, che “sente la scuola” come luogo di educazione e di formazione e che agisce con professionalità per conseguire tali traguardi.
Non è sufficiente dare nuovo lessico a cose vecchie, ma è forse vero che il nuovo lessico potrebbe modificare le ritualità formali di certe azioni quali il consiglio di classe che diventa “equipe pedagogica” ; la pagella o scheda di valutazione che viene sostituita dal “portfolio delle competenze”; le “unità didattiche” che vengono indirizzate ad essere “unità di apprendimento”; le schede di verifica vengono somministrate come “esercizi di autovalutazione”.
L’incontro è stato animato da un vivace dibattito al quale hanno preso parte i professori Leonora Catasta Mazzarino, Tosto, Ardizzone, Lutri ed il preside Caudullo.
Il dibattito sulla scuola continua nel XXI Congresso nazionale dell’UCIIM che si terrà a Roma dal 27 al 31 marzo sul tema: “Da persone, cittadini e professionisti per una scuola comunità educativa” e gli interventi del presidente nazionale Luciano Corradini, dei docenti universitari:. Mario Comoglio, Giovanni Maria Flick e Giuseppe Bertagna , contribuiranno a dare maggiore chiarezza al “momento critico della vita della scuola italiana”.







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